I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Taranto, delle Stazioni di Lizzano e di San Giorgio Jonico, a conclusione di tempestivi accertamenti, hanno tratto in arresto in flagranza con l’accusa dei reati di rapina a mano armata in concorso e ricettazione, Francesco Tambone, 23enne incensurato, Ezio Verardi 19enne e Francesco Presta 20enne, questi ultimi entrambi gravati da precedenti di polizia, tutti tarantini residenti nel quartiere Paolo VI.
Intorno alle 12:10 di oggi, due soggetti armati di pistole facevano irruzione all’interno di un supermercato di Leporano, travisati rispettivamente da passamontagna e casco da motociclista, facendosi consegnare, sotto la minaccia delle armi, dalle cassiere, la somma contante di 1.400,00 euro circa. I malfattori fuggivano a bordo di un’autovettura Fiat 500 vecchio tipo condotta da un complice, risultata oggetto di furto denunciato nella giornata di ieri presso la Stazione CC di Taranto Principale, dirigendosi verso Pulsano.
Pochi minuti dopo, al 112 della Centrale Operativa di Taranto perveniva una seconda segnalazione del dipendente di un altro supermercato, sito in Pulsano, a circa tre chilometri da quello appena rapinato, che avvertiva i Carabinieri che era stata appena consumata una rapina, anche questa volta ad opera di due malfattori travisati da passamontagna e casco integrale, anch’essi armati di pistola, dileguatisi con la medesima autovettura già comparsa a Leporano. In questo caso l’incasso era pari a euro 1.300,00. Il brevissimo arco temporale intercorso fra i due reati, la vicinanza dei supermercati e l’analogia del modus operandi, nonché l’uso dello stesso veicolo per la fuga hanno consentito alla Centrale Operativa del Comando Provinciale di Taranto di comprendere che si trattava di rapinatori seriali che avrebbero potuto anche mettere a segno un ulteriore colpo e quindi ad attivare il piano antirapina, coordinando l’attività di tutte le pattuglie (autovetture e motociclette) presenti sul territorio provinciale, una decina delle quali prontamente fatte concentrare nel settore di interesse.
Il dispositivo, organizzato in modo da chiudere le vie di fuga costituite dalle arterie viarie prossime all’ultimo luogo colpito, si è articolato in posti di blocco e di controllo che hanno letteralmente accerchiato la zona in cui era prevedibile che i fuggitivi stessero muovendosi. Nella fitta maglia, una “gazzella” del Nucleo Operativo e Radiomobile di Taranto ha individuato il veicolo dei malviventi ponendosi all’inseguimento dello stesso il cui conducente, al fine di sottrarsi ai Carabinieri ha iniziato a guidare in modo pericoloso e si è finanche messo contromano sulla corsia, collidendo, in prossimità della zona industriale di Faggiano, con un’utilitaria che marciava nel senso di marcia consentito, arrecando lievi danni solo al mezzo e non agli occupanti.
I tre malviventi, dopo la collisione, tentavano di darsi alla fuga a piedi nelle campagne circostanti, ma il Tambone, che sedeva sul sedile posteriore, veniva subito raggiunto e catturato dai militari.
I due fuggitivi, dileguatisi nelle campagne, venivano invece ricercati per alcuni minuti dagli equipaggi delle pattuglie delle Compagnie di Taranto, Manduria e Martina Franca fatte convergere in loco, che avviavano una serrata battuta di ricerca nell’estesa area rurale. Proprio mentre cercava di nascondersi dietro un albero di ulivo, Francesco Presta il secondo rapinatore armato, veniva notato e catturato da una pattuglia della Stazione CC di Lizzano.
Il terzo, Ezio Verardi, autista della 500, invece, che stava tentando di sottrarsi all’arresto dopo aver scavalcato la recinzione di un’azienda in contrada Baronia, veniva notato e catturato da un equipaggio della Stazione di San Giorgio Jonico. La perquisizione della Fiat 500 ha consentito il recupero dell’intera refurtiva dei due supermercati, nonché di due scacciacani fedele riproduzione di Beretta 92 in uso alle Forze di Polizia, una nera e l’altra cromata, opportunamente modificate e prive di tappo rosso, perfettamente coincidenti con le armi usate nei due episodi delittuosi, dei due passamontagna e del casco.
Tutto l’indicato materiale è stato sottoposto a sequestro. I tre soggetti, terminate le formalità di rito, sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Taranto come disposto dal P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Taranto, dott. Lelio Fabio Festa.
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