Giosuè Carducci, premio Nobel per la letteratura nel 1906, è stato uno dei più grandi poeti italiani dell’Ottocento. Tuttavia, è importante notare che, come molti intellettuali del suo tempo, Carducci ha espresso opinioni e punti di vista che oggi sarebbero considerati inaccettabili e razzisti.
Uno dei passaggi più citati in questo contesto è tratto da una sua poesia intitolata “Inno a Satana“, scritta nel 1863. In questa opera, Carducci fa riferimento in modo negativo al Sud Italia, associandolo a immagini di arretratezza e ignoranza. È importante sottolineare che queste opinioni non devono essere giustificate o accettate, ma vanno comprese nel contesto storico e culturale dell’epoca.
La poesia in questione è stata oggetto di dibattito e critica per le sue posizioni contro il Sud Italia, e la figura di Carducci è stata spesso contestata per tali affermazioni. La critica contemporanea condanna queste espressioni razziste, sottolineando l’importanza di riconoscere e respingere le idee discriminatorie presenti nelle opere di alcuni grandi intellettuali del passato.
CARDUCCI CONTRO I POETI MERIDIONALI (*)
“È un fatto per me oramai fermo: codesti meridionali, dal più al meno, recano nella poesia quella volubilità delle loro chiacchiere, che si devolve per lunghi meandri di versi sciolti o per cadenzati intrecciamenti di strofe senza una cura al mondo del pensiero. Il poeta napoletano tipo è il Marino. È inutile: i meridionali non sono poeti né artisti, non ostante tutte le apparenze: sono musici e filosofi. La poesia (anche questo parrà un paradosso) è delle genti più prosaiche e fredde della Toscana e del Settentrione” – Giosuè Carducci
È fondamentale affrontare questi aspetti della storia letteraria e culturale con uno sguardo critico e consapevole, riconoscendo gli errori del passato e lavorando per promuovere valori di inclusione, tolleranza e rispetto.
(*) Fonte: Wikidek – Dalla lettera ad un amico che gli aveva inviato un volume di poesie di un giovane napoletano; citato in Benedetto Croce, La letteratura della nuova Italia, Saggi critici, vol. IV, Giuseppe Laterza & Figli, Bari, 19222 riveduta, pp. 311-312.
Tonino Filomena