La Voce silenziosa dei nostri piccoli Eroi
Da più parti leggo che sono state presentate più volte e in tempi diversi proposte di legge per introdurre l’insegnamento della storia locale nelle scuole. Fino a questo momento non ho registrato alcun passo avanti da parte del Parlamento.
Ho letto, tra l’altro, che il nuovo governo intende creare “un nuovo immaginario [sic!] italiano promuovendo, in particolare nelle scuole, la storia dei grandi d’Italia”. Chiedo, sperando di stimolare i nostri parlamentari locali: “Perché non farsi carico di promuovere anche “la storia dei piccoli d’Italia?”, magari proponendo di introdurre nelle scuole lo studio della “microstoria” (storia patria), considerando che vengono ignorate del tutto le “piccole” storie dei nostri “piccoli patrioti” morti in combattimento per la Patria, i cui nomi sono scolpiti sui marmi del Monumento ai Caduti? In questa nostra società globalizzata e non più comunitaria è facile perdere la propria memoria storica, la propria Identità culturale. Occorre recuperare il patrimonio dei nostri padri e dei nostri nonni. Il patrimonio delle nostre Origini.
Nell’attesa che il nuovo governo non si limiti solo a promuovere “la storia dei grandi d’Italia”, ma anche la “storia dei piccoli italiani”, permettetemi di considerare la possibilità che alcuni dirigenti scolastici possano agire con coraggio e in piena autonomia per creare un loro “immaginario”, promuovendo nella scuola che dirigono la “storia dei nostri piccoli eroi”, figli dei nostri piccoli paesi. Fatelo, per favore! La storia non è fatta solo da Peppino Garibaldi. Vogliamo dare l’esempio? Cominciamo dalle scuole della nostra Maruggio. Perché oggi c’è il forte desiderio di voler recuperare la memoria storica del nostro paese. Perché la nostra comunità sta conoscendo in questi ultimi anni un fermento culturale prima non avvertito.
C’è voglia di “fare cultura”. C’è voglia di conoscere le nostre origini, le origini dei nostri nonni, il significato dei nostri Beni Culturali. In fondo i Beni Culturali sono i valori della nostra appartenenza, della nostra Identità (tanto osannata da questo governo). In questi valori il giovane maruggese (e non solo) potrà attraversare le varie epoche; potrà recuperare la memoria dei suoi antenati, riscoprire se stesso; potrà udire voci di altri tempi e di altre civiltà, voci che lo accompagneranno e resteranno dentro di lui, così come i luoghi e le età, i suoni e i volti mai conosciuti ma che sempre sono a lui appartenuti. Quelle voci, quei luoghi, quei suoni, quei volti resteranno incisi dentro di lui, dentro ciascuno di noi, dentro i nostri destini… nel ricordo eterno dei nostri Padri Maruggesi.
Tonino Filomena
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