Il Rito dei Santi è uno dei principali eventi, curato dalla Pro Loco di Fragagnano, presieduta da Nunzia Digiacomo.
Esso si colloca, quest’anno, tra le attività sul turismo delle radici che organizza la rete Salento delle Murge una rete d’imprese che sta portando avanti un innovativo progetto di marketing turistico con l’obiettivo di realizzare un nuovo marchio d’area turistica, caratterizzato da una forte identità di zona, in un territorio che comprende 36 comuni delle province di Taranto e Brindisi.
Il Rito dei Santi, giunto alla sua XVI edizione, si terrà domenica 12 marzo, alle ore 18.45,c/o la Chiesa del Carmine, a Fragagnano.
Le origini di tale rituale sono da ricercare nei riti ancestrali delle società rurali, legati al ciclo di morte e rinascita della natura; nei Saturnali romani; nelle tavole che, durante il Medioevo, i signori feudali imbandivano per i poveri e, ancora, nella liturgia tramandata dai monaci basiliani.
Ad essi vanno ad aggiungersi anche tradizioni delle comunità Arbereshe che, nel giorno di San Giuseppe, celebravano l’Arcipurcim o festa dell’Arziburo, un banchetto collettivo tra famiglie dello stesso ceppo e, delle comunità ebraiche, che festeggiavano il Tubishevàt, il Capodanno degli alberi, con un pasto di quindici varietà di frutta. Insomma, si tratta di un rito che si riallaccia ad usi pagani, ma che conserva il valore di una tradizione che si perpetua da una generazione all’altra, testimoniandone il fascino di una festa che ha tutto il sapore di un risveglio dal torpore invernale. Per rappresentare il rito viene allestito una sorta di altare attorno al quale si dispongono i convenuti (da tre a tredici), in numero dispari, richiamando l’immagine dell’Ultima Cena.
Dopo aver recitato una preghiera, i Santi danno inizio al pranzo. San Giuseppe siede a capotavola ed ha il posto contrassegnato da un bastone fiorito, simbolo del miracolo grazie al quale fu prescelto per essere lo sposo di Maria. Alla sua destra, siede la Madonna; alla sua sinistra, Gesù Bambino e, poi, di seguito tutti gli altri. San Giuseppe dà il via al pranzo, battendo un colpo di bastone sul pavimento e scandisce l’alternarsi delle pietanze, per un totale di tredici sapori, battendo la forchetta sul bordo del suo piatto. Sulla mensa primeggiano: i bucatini con la mollica di pane, la massa, i ceci, i fagioli e le fave, il baccalà, i carciofi, i cavolfiori fritti, le arance e “li cartiddati“. Immancabili: il pesce fritto e i lampascioni, le cipolline selvatiche tipiche della nostra cucina. Ognuna di queste pietanze è allusiva di arcaiche simbologie apotropaiche. Tuttavia, un posto di primo piano è riservato al pane che, diviso e consumato, è il simbolo della comunità, veicolo di comunicazione tra individui e di comunione con il divino. Il rito viene intervallato da letture e dalla recitazione di poesie e di motti, che racchiudono in sé veri e propri tesori di saggezza. Quest’anno, i Santi verranno impersonati dai membri del gruppo di lettura Ipazia della Biblioteca N.D. Elena Dell’Antoglietta; mentre, la regia del Rito è affidata all’attore e regista grottagliese Alfredo Traversa, ideatore in Puglia del Teatro della Fede.
Le musiche saranno curate da Paola Vania(VIOLINO) e Susanna Curci(ARPA),mentre la presentazione della serata sarà a cura di Tiziana Grassi, giornalista e studiosa di migrazioni.
Presente una delegazione di fragagnanesi residenti nella comunità di Rivoli e il gruppo Fotografi per passione di Taranto.
Il senso di questo rituale è quello di una consuetudine che parla di unione, convivialità, di una fede autentica da riscoprire, ricordandoci che ciò che si ha, va diviso e condiviso.
Al termine del Rito, si terrà una degustazione di prodotti tipici locali, c/o l’Info-point G.A.L. Terre del primitivo, ubicato all’interno del Palazzo Marchesale.
Il Rito dei Santi gode del patrocinio morale del Comune di Fragagnano, del G.A.L. Terre del Primitivo e di UNPLI Puglia.
Il progetto della Rete Salento delle Murge è sostenuto dalla Regione Puglia, attraverso il PSR Puglia 2014/2020(Misura 16 – Sottomisura16.3.2 “Creazione di nuove forme di cooperazione per lo sviluppo/la commercializzazione dei servizi turistici”.
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