domenica , 23 Febbraio 2025

Ritornerà a … piovere Fede. Il Pellegrinaggio degli Alberi: Il rito secolare di fede e penitenza rivive a Manduria

Il 15 marzo, dopo 10 dieci, rivivrà, a Manduria, il pellegrinaggio degli alberi. Secoli di storia, fra fede e folclore, in un rito di devozione e di penitenza, al quale si ricorreva quando la siccità minacciava i raccolti.

In processione, per oltre 10 chilometri, da San Pietro in Bevagna, in riva allo Ionio, sino a Manduria, trasportando, in spalla, grossi tronchi di albero e, sino a qualche tempo fa, anche pesanti massi per alimentare e rinnovare il profondo culto verso l’apostolo Pietro, colui che, partito per mare da Antiochia alla volta di Roma, fu spinto da una tempesta, secondo una leggenda, nel tratto di litorale dove ora sorge il santuario. Pentito per aver rinnegato e tradito Gesù, Pietro si ritirò in meditazione a poche centinaia di metri dal luogo del suo sbarco e, dalle sue lacrime, sgorgò il rigagnolo Chidro. Con queste acque, poi, battezzò Fellone, re dei Fellinesi, affetto dalla lebbra.

«Dal medesimo invitato al suo ragionamento, che convinto dalla forza delle sue dottrine, venuto indi a discorsi particolari, perché il Signore lo voleva già salvo, si compromise l’apostolo, che se egli lasciava l’adorazione degli idoli, ed adorava la SS. Trinità, tosto sanato dalla lebbra faceva, che si vedesse onde Fellone acconsentendo alla parola del santo, pigliato questi l’acqua del fiume, ed aspergendola, lo battezzò, ed altresì, sano e salvo restò dalla lebbra, che lui pativa»: così padre Domenico Saracino descrive, in un manoscritto del 1741, uno dei primi atti della missione evangelizzatrice di Pietro.

Forse proprio questa leggenda ha convinto i fedeli della potenza di Pietro, signore delle acque. A lui, dunque, si rivolgevano, con preghiere e penitenze, per impetrare la sua intercessione verso Gesù, al fine di ottenere l’acqua e, quindi, la salvezza.

Oggi, a distanza di alcuni secoli, con questo pellegrinaggio non si chiede più la pioggia per arginare la siccità nei campi. Attraverso le penitenze e le preghiere si invoca un altro tipo di acqua, ancora più importante: quella che, attraverso il battesimo, consacra ogni individuo a Dio; quella che serve a rendere sempre più “fertile” la fede in tutti i cattolici.

Resta, insomma, una forma di religiosità popolare vista ora come espressione pura di fede e devozione, che coinvolge non solo i più anziani, ma anche tanti giovani: migliaia di persone (se ne prevedono non meno di 4-5mila) che continuano ad abbracciare riti, simboli e linguaggi propri che esprimono purezza e spontaneità, ma che sono lontani dalla casualità o dall’improvvisazione.

Tutti insieme, anche quest’anno, per ottenere quell’acqua capace di rendere possibile un più fecondo germoglio di vita.

 

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Di Redazione

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