Domani cambio dell’ora: tra sabato 27 e domenica 28 ottobre, sarà infatti necessario spostare le lancette dell’orologio un’ora indietro.
La buona notizia è che si potrà dormire 60 minuti in più: le 3.00 di sabato notte diventeranno le 2.00. Termina così l’ora legale che fa spazio all’ora solare (prevista fino al 31 marzo 2019): le giornate si accorciano, sarà buio già nel primo pomeriggio, ma si avrà più luce la mattina. Con il cambio dell’ora a fine ottobre, si entra “ufficialmente” nel periodo dell’anno più freddo con tutti i suoi pro e contro. Si tratta quasi di un appuntamento fisso che segna la fine di una stagione e l’inizio di un’altra.
Tuttavia, lo stesso cambio d’ora potrebbe essere soggetto ad abolizione. Lo spostamento delle lancette, che era entrato in vigore per un motivo ben preciso – ovvero quello di risparmiare dal punto di vista energetico – probabilmente non vedrà un prosieguo dopo l’ottobre del 2018. Nel Bel Paese, l’ora legale era stata introdotta con una legge del 1965, in un periodo in cui cresceva costantemente il fabbisogno energetico.
E ora, una riforma potrebbe cambiare la situazione vigente: l’annuncio di una possibile abolizione del cambio d’ora, viene direttamente dal presidente della Commissione dell’Unione Europea, Jean-Claude Juncker. Ciascun Stato dovrà decidere se applicare o meno l’ora legale o quella solare in maniera permanente e comunicarlo entro il mese di aprile del 2019. La proposta deriva dal fatto che il motivo del risparmio energetico “non sussiste più”. Nel caso in cui il Consiglio e il Parlamento Europeo, dovessero confermare questa proposta, il mese di ottobre 2018 sarà l’ultimo in cui sarà necessario fare il cambio d’ora.
Quali potrebbero essere però le possibili conseguenze di questa riforma? Ad esempio, c’è la possibilità che alcuni stati membri dell’Unione Europea optino per l’adozione di orari diversi. Concretamente, anche un breve viaggio di pochi km dall’Italia alla Francia, potrebbe avere dei riscontri in questi termini, ovvero ci si potrebbe trovare nella situazione di dover spostare le lancette dell’orologio. E dinnanzi a questa possibilità, il vicepresidente della Commissione Maro Sefcovic afferma: “Procederemo in modo intelligente, affinché gli Stati membri si possano coordinare per evitare qualsiasi complicazione”.
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