TARANTO – I militari del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale Carabinieri di Taranto, con la collaborazione di personale della vigilanza interna allo stabilimento Ilva, hanno arrestato in flagranza del reato di furto aggravato, un 43enne dipendente di una ditta esterna operante presso la medesima azienda.
Erano in corso da tempo servizi di osservazione, controllo e pedinamento di alcuni soggetti sospettati di essere gli autori dei furti di “oro rosso” e ieri l’epilogo. Una squadra di militari del Nucleo Investigativo stava monitorando da diverse ore un’area di cantiere adibita allo stoccaggio del materiale in genere. Proprio qui, verso le ore 13:00 circa giungeva una Jeep con a bordo l’uomo, il quale, pensando di farla franca, iniziava a sezionare un grosso cavo in rame, della lunghezza di circa 20 metri, mediante l’utilizzo di una tronchese ad olio, riponendo gli spezzoni all’interno del bagagliaio del suo veicolo. Al termine dell’operazione si sincerava di occultare il materiale con una coperta, recandosi presso il varco magazzino per tentare di guadagnare l’uscita dallo stabilimento. Qui il personale di vigilanza, opportunamente avvisato dai militari operanti, fermava il mezzo; all’interno del bagagliaio dell’autovettura venivano rinvenuti numerosi cavi di rame, per un peso complessivo di 320 Kg. La refurtiva del valore commerciale di circa 2.500,00 euro, veniva subito restituita all’azienda, mentre l’autovettura, una Chrysler Jeep e la cesoia utilizzata venivano sottoposte a sequestro. Espletate le formalità di rito, l’uomo veniva arrestato e su disposizione del P.M. di turno, presso la Procura della Repubblica del capoluogo jonico, Dott.ssa Giovanna CANNALIRE, sottoposto agli arresti domiciliari presso il suo domicilio in Castellaneta Marina.
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