Torna un appuntamento molto amato dagli italiani. Sabato 24 e domenica 25 marzo, un weekend in cui Manduria si racconterà in tutta la sua bellezza storica presso il Parco Archeologico delle Mura Messapiche, il Frantoio Ipogeo e la Chiesa di San Pietro Mandurino. A guidarvi saranno gli apprendisti ciceroni del Liceo De Sanctis Galilei e le guide della Pro Loco di Manduria.
Frantoio Ipogeo
Di norma i frantoi ipogei sono scavati interamente nella roccia ma nel nostro caso potrebbe trattarsi di una grotta (per la natura carsica del sottosuolo) modificata dall’uomo per renderla più funzionale. Inoltre l’apertura centrale potrebbe essere l’impluvium di una cisterna romana simile al Fonte Pliniano. L’altra apertura presente nella volta è chiamata “sciaja” e serviva per scaricare le olive direttamente nelle vasche, con notevole risparmio di tempo e lavoro. Nella grotta c’è una grande vasca in pietra, all’interno della quale è collocata una macina orizzontale dove venivano posate le olive e tre verticali rotanti che dovevano infrangerle. La pasta d’olive appena schiacciate veniva sistemata in un contenitore di legno dove venivano riempite le ceste di giunco. In seguito con il torchio si pressavano le colonne di ceste piene di pasta d’olive e si raccoglieva l’olio colato nel pozzetto.
Fonte Pliniano
Il Fonte Pliniano è così chiamato perché citato da Plinio il Vecchio, nel libro II, cap.106 della sua “Naturalis Historia”. Plinio parla di un fonte dove il livello dell’acqua della vasca era sempre costante sia se venisse aggiunta sia se venisse tolta. Il miracolo di Plinio oggi si spiega scientificamente con la teoria dei vasi comunicanti. Il Fonte è una grotta seminaturale di forma quasi circolare; al centro vi è un serbatoio in muratura di forma cilindrica che raccoglie le acque sorgive, trasportate attraverso un piccolo canale da un ambiente roccioso adiacente. Oggi il pozzo è asciutto ma un getto d’acqua scende nella piccola vasca di raccolta posta più in basso del serbatoio principale. In alto, in direzione del pozzo cilindrico, troviamo un’apertura quadrangolare, raccordata all’esterno da un recinto di forma circolare. All’interno del recinto vi è un albero di mandorlo che si rinnova da secoli (ripreso anche nello stemma di Manduria).
Chiesa di San Pietro Mandurino
L’edificio è composto da tre costruzioni di diverse epoche. Si raggiunge la Chiesetta superiore, attraverso un vialetto, delimitato da blocchi tufacei estratti probabilmente dalle antiche mura. La chiesetta di stile medievale, semplice all’esterno con una facciata di forma rettangolare, presenta due pilastri addossati alla parete che sostengono un arco. Al di sotto dello stesso una piccola porta. L’interno ad aula è diviso in due campate: la prima presenta una copertura a cupoletta (tipo tholos) e la seconda a botte. Nell’abside è visibile un affresco raffigurante San Pietro. A destra dell’ingresso, c’è una scala che conduce nell’ipogeo scavato nella roccia. Un lungo corridoio porta ad una camera quadrangolare, forse una tomba messapica con volta piana dipinta a finte travi. Trasversalmente al corridoio, troviamo una piccola basilica costruita probabilmente all’epoca dei monaci Basiliani. Le pareti sono scavate da nicchie affrescate.
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