Come quando guardi un film in tv e quasi non vuoi credere a quel finale perché non ti piace.
Purtroppo questo è ciò che è successo nel nostro paesello domenica mattina, nel film della nostra vita.
Una domenica come tutte le altre. Una domenica con poco sole. Una domenica d’autunno.
Tu ti sei svegliato come ogni mattina, un caffè e poi via… un giro in sella alla tua inseparabile moto.
Per un motociclista, la moto è qualcosa di speciale, si sa. E solo chi come te ha questa passione riuscirebbe a spiegare le emozioni che si provano, non facili da trascrivere ma evidenti solo nei loro occhi. La moto non è solo libertà, anzi. La moto è tutto. La moto è pericolo, la moto è viaggio, la moto è panorama, la moto è “rogna”, la moto è amore, la moto è… morte!
La tua moto, la tua gioia e la stessa che ti ha portato via la tua vita.
Tutto sembrava scorrere tranquillo, al solito.
Poi un frammento di minuto. Lo schianto. La morte. Il nulla. Il silenzio.
La notizia si è diffusa. Lo sgomento della gente incredula. Lacrime e dispiacere. Il caos. I più increduli vengono a vedere la straziante scena di morte.
Allora ti fermi a riflettere sulla vita, ma cos’è in realtà la vita?
E’ il tutto e il nulla. Non si può mai sapere cosa ci accadrà da qui a poco, ecco perché si dice che bisognerebbe vivere appieno ogni momento, anche se poi cosi semplice non è. Ognuno di noi ha i suoi problemi, le sue paure, e spesso certe cose andrebbero prese in modo più semplice poiché la vita è solo una.
Nello spazio di attimi la tua vita finisce e tutto cambia, crolla per la tua famiglia e per la gente a te vicina. Tutti ancora non ci credono, c’ è l’ illusione che sia tutto falso, la speranza che sia un solo ed unicamente un incubo.
Anime fragili, inermi, che ti rivorrebbero solo vicino a loro, vorrebbero poter credere che sei ancora con loro.
Come chiudere tra i denti tutto questo dolore? Come cercare di farsene una ragione? Sembra impossibile.
Ci vuole tanta ma tanta forza. Queste sono le dure prove a cui la vita ci sottopone, e non bisogna far altro che lottare ed andare avanti. E’ l’unico modo purtroppo.
Tu Angelo adesso sei in cielo, a correre tra le nuvole con la tua inseparabile moto, sulle larghe strade azzurre del cielo. Con quell’adrenalina di cambiare una marcia e sentire il motore tirare (o rallentare, non importa) e sentire che ti porta lontano, là dove non esiste confine.
Le luci del teatro della tua vita si sono spente, tu ora illumina da lassù i cuori dei tuoi cari, donali coraggio e tenacia per andare avanti. Bacia i loro visi e abbracciali forte, fatti sentire presenza e respiro.
La tua immagine di campione vincente resta viva tra tutti noi, il tuo sorriso nei nostri cuori.
Il tuo viaggio è finito qui in Terra, continua li in Cielo, sarà bellissimo, come la bella persona che eri tu.
Riposa in pace, Angelo.
Motocicletta
dieci HP
tutta cromata
e’ tua se dici si
mi costa una vita
per niente la darei
ma ho il cuore malato
e so che guarirei.
( testo tratto dalla canzone: il tempo di morire di Lucio Battisti)
Valentina Saracino