Continua a Maruggio con la pièce teatrale “Eva non è ancora nata”, di e con Salvatore Cosentino, il “Premio Marubium”, la rassegna regionale di teatro amatoriale organizzata dal Comune di Maruggio in collaborazione con la compagnia teatrale La Filodrammatica Maruggese e FITA Puglia e con il patrocinio della Regione Puglia.
Quest’anno il “Premio Marubium” è inserito nel progetto Radices realizzato dall’ATS del Comune di Maruggio, Carosino, Fragagnano e Monteiasi, con il contributo dell’Avviso sullo spettacolo dal vivo e le residenze artistiche (art. 45 del D.M. 1 luglio 2014) – ambito teatro.
La pièce teatrale “Eva non è ancora nata” sarà rappresentata giovedì 7 marzo, con sipario alle ore 20.00, al Cine Teatro Impero di Maruggio. Biglietto € 5 con info e prenotazioni contattando Amadia Sansonetti 3408756886 o Valeria Lombardi 3804381842. Lo spettacolo, fuori concorso, è compreso nella seconda edizione dell’iniziativa il “tempo delle Donne” del cartellone del “Premio Marubium”.
In scena la pièce teatrale “Eva non è ancora nata”, di e con Salvatore Cosentino, che ne ha curato anche la regia e la selezione musicale; a Maruggio con lui sul palco (Donna Velata) ci sarà Maria Lanzo attrice e regista del Gruppo Teatrale La Filodrammatica Maruggese.
Salvatore Cosentino, Sostituto Procuratore Generale a Lecce, porta in scena un suo testo che fa riflettere su un tema delicato affrontandolo con delicata leggerezza e sensibilità…
È, infatti, un omaggio alle donne, alla loro capacità di amare senza confini ed un invito ad amare gli uomini …amando, prima di tutto, loro stesse: è uno spettacolo che prima di parlare di donne, parla alle donne!
Salvatore Cosentino, con la sua proverbiale sagacia, affascina le spettatrici e gli spettatori con monologhi, riflessioni e canzoni che toccano l’anima, sfiorandola con le ali di una farfalla che vola, lasciando però, dentro ognuno di noi, verità e scoperte aventi il peso specifico di un bagaglio, da portare nel viaggio della vita!
Oriana Fallaci, in “lettera ad un bambino mai nato”, scrive: “nelle leggende che i maschi hanno inventato per spiegare la vita, la prima creatura non è una donna: è un uomo chiamato Adamo. Eva arriva dopo, per divertirlo e combinare guai”.
Salvatore Cosentino e Maria Lanzo mostrano nello spettacolo come la realtà sia diversa da quella descritta provocatoriamente dalla Fallaci. Salvatore durante l’intero spettacolo evidenzia che le donne, pur capaci di spostare montagne, sono spesso l’anello debole di una catena in cui, parafrasando una nota canzone di Gaber, cantata nell’occasione dalla bellissima voce del magistrato, “le idee sono buone, ma la costola è malandata”!
E così il bravissimo autore della pièce, cantando, tra i tanti, anche Bennato, invita le donne, a prendere coscienza perché, in alcuni casi, “chiamarlo amore” proprio “non si può!”…
E se la bellezza salverà il mondo …non dobbiamo mai dimenticare che la bellezza di una donna è l’espansione della sua intelligenza.
“Che strano”, scrive Gaber e ripete Cosentino, cantando quella bellissima canzone che dà il nome allo spettacolo, “non capisco un sandalo d’argento e non capisco certe irrequietezze che non mi appartengono e che non amo. Può anche darsi che ci sia qualcosa, forse il sintomo di un mutamento… aspettiamo” E ritorna il monito e la funzione sociale di tutti gli spettacoli di Salvatore Cosentino, questo, più degli altri, dedicato alle donne: l’illegalità si combatte più con l’educazione e la cultura che con codici e manette.
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