Nel paese di Avetrana l’arrivo della primavera coincide con la festa di San Biagio, santo patrono che si festeggia il 28 e 29 aprile. La popolazione Avetranese da sempre devota al santo, sin dai tempi antichi lo invoca per la guarigione di laringiti e faringiti. La legenda narra che sia attribuibile al santo la guarigione di un bimbo che aveva ingerito una lisca di pesce e rischiava di soffocare. Si onora il santo attraverso le bande musicali che si avvicendano sulla cassa armonica in piazza Vittorio Veneto fino a tarda ora con le luminarie di contorno che colorano i vicoli ed ogni angolo.
Questo anno 2020 è particolare, in quanto caratterizzato dal virus del covid 19 ed ancor di più i fedeli riscoprono la fede in San Biagio con la preghiera e le buone azioni, sembra di vivere un tempo sospeso in cui si aspettano le bande musicali che non suoneranno e i fuochi d’artificio che non coloreranno il cielo ma, la speranza e la fede coloreranno il futuro di chi crede per essere pronti a rivivere questa festa in maniera intensa nei prossimi anni. Tra i vicoli del borgo antico di Avetrana riaffiorano i ricordi e le preghiere a San Biagio, tra un suo ritratto ed gli aneddoti di vita vissuta in cui si implorava la sua grazia e la sua benevolenza verso la vita quotidiana, quali la grazia per un buon raccolto o la protezione della propria famiglia.
In questi giorni in cui la vita sembra essersi ridotta all’essenziale ecco che riemergono le tradizioni e i significati più puri che il Salento custodisce gelosamente, così anche una festa priva di luci sarà tale solo se si riscopre il suo vero significato, la sua essenza attraverso le preghiere inneggianti al santo per superare questo periodo di quarantena, potendoci riabbracciare domani e festeggiare ascoltando le bande nella piazza a festa e sussurrarci: “buon San Biagio, buona festa”.
Salvatore Cosma