I carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Taranto e della Sezione Operativa della Compagnia carabinieri di Martina Franca, unitamente a personale della Stazione Carabinieri di San Giorgio Jonico, al termine di serrate indagini avviate a seguito del tentato duplice omicidio occorso in località San Giovanni in agro del comune di San Giorgio Jonico (Ta) il 14 febbraio u.s., ai danni di un 45enne e di un 36enne entrambi tarantini, hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto il 68enne Quintino PISANELLO, pregiudicato, pensionato, residente a Carosino (TA), accusato del delitto in esame nonché di detenzione e porto abusivo di armi da sparo.
I militari, all’esito di accertamenti di tipo tradizionale (acquisizione di testimonianze, sopralluoghi e repertamenti sulla scena del crimine) hanno sin da subito indirizzato le indagini nei confronti dell’arrestato, riconducendo allo stesso la disponibilità di un casolare adiacente al luogo del delitto, al cui interno sono stati ritrovati veicoli provento di furto, un fucile a pompa con colpo in canna in perfette condizioni di funzionamento e munizioni di vario calibro.
Le indagini hanno consentito di acclarare che il 68enne – fra l’altro gravato da un precedente specifico (tentato omicidio ai danni di consanguineo) – il 14 febbraio scorso, dopo aver sorpreso il 45enne e il 36enne mentre caricavano a bordo di un motocarro dei rottami di ferro prelevati nei pressi del suddetto casolare, aveva esploso al loro indirizzo svariati colpi di arma da fuoco attingendo con due proiettili una delle vittime e cercato di ferire l’altra, riuscito a sfuggire all’agguato e successivamente resosi irreperibile.
Gli operanti, allertati a seguito del ferimento, nel corso di immediato sopralluogo, hanno rinvenuto nei pressi della scena del crimine una pistola – verosimilmente arma del delitto – marca Beretta in dotazione alle Forze di Polizia risultata provento di furto nella provincia di Lecce nel 2011 ai danni di un appartenente all’Arma.
Poiché il 68enne, dopo il fatto di sangue, si era reso irreperibile, i carabinieri hanno iniziato una pressante attività investigativa, fatta anche di continui controlli presso parenti e conoscenti dell’autore, al fine di rintracciare il luogo ove lo stesso avesse trovato riparo.
Le pressanti ricerche hanno infine indotto il PISANELLO, sentitosi braccato, a consegnarsi alla giustizia in forza del provvedimento di “fermo di indiziato di delitto” emesso dalla Procura di Taranto sulla scorta delle risultanze investigative fornite dagli inquirenti ed avvalorate da un concreto pericolo di fuga.
Attualmente il PISANELLO si trova ristretto nel carcere di Taranto, in attesa dell’interrogatorio di garanzia che il Giudice delle Indagini Preliminari fisserà per i prossimi giorni.
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