Roma – Picchetto di protesta, domani, dalle ore 13 alle 14, davanti alla Sede Rai di Viale Mazzini 14 dei Papaboys e di altre organizzazioni di giovani laici cattolici e alcune parrocchie romane “per protestare contro la presenza a Sanremo di Rufus, un cantante blasfemo invitato dalla Rai”. Chiedono “l’intervento o le dimissioni dei vertici Rai, in primis la presidente Tarantola (che si dichiara cattolica, ma permette che si trasmetta dalla tv pubblica blasfemia) e del direttore Gubitosi”, si legge sul sito dei Papaboys. Sul sito dei Papaboys vengono riportati i commenti giunti sul profilo Fb della Redazione Papaboys, e nella pagina dell’Associazione Nazionale Papaboys. “Ricordiamo – si legge – che la protesta non parte solo da un presupposto di offesa al sentimento religioso. Si tratta di violare le leggi dello Stato. Il mondo dei credenti, ha reagito alla notizia della partecipazione al Festival, di Rufus Wainwright. Il cantautore è noto, tra l’altro, per l’esecuzione di testi osceni e dissacratori come il celebre “Gay Messiah”, in cui si parla del “Messia che risusciterà da un film porno degli anni ‘70”, del “Battista” che “non viene battezzato nello sperma”, e di altre allusioni erotiche di natura blasfema. Ricordiamo che la protesta non parte solo da un presupposto di offesa al sentimento religioso. Si tratta di violare le leggi dello stato. Il repertorio dell’artista entra nel reato di offese ad una confessione religiosa mediante il vilipendio, previsto e punito dall’art. 403 del Codice Penale. Inoltre, l’art. 25, primo comma, del Regolamento del Festival, afferma: “gli artisti durante le loro esibizioni non potranno assumere atteggiamenti e movenze o usare abbigliamenti e acconciature in contrasto con i principi del buon costume ovvero in violazione di norme di legge o di diritti anche di terzi”. Al picchetto parteciperà anche il movimento politico cattolico Militia Christi.
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