SAVA – Un’eredità divisa male, questa sarebbe stata la causa che ha spinto Raffaele Pesare ad uccidere tre persone questa mattina alle 11.30 a Sava. Il militare, carabiniere in servizio presso il Nucleo Radiomobile di Manduria, ha fatto fuoco con la sua pistola d’ordinanza, colpendo a morte la sorella Pasana, il padre Damiano e il cognato Salvatore Bisci. Il carabiniere dopo aver dato l’allarme ai colleghi di Manduria, ha poi rivolto l’arma contro se stesso sparandosi sotto il mento riportando una grave ferita.
L’uomo è stato trasportato subito, dagli operatori del 118, all’ospedale Giannuzzi di Manduria per poi essere trasferito al reparto maxillofacciale del Policlinico di Bari. L’uomo 53 anni è sposato e ha due figli. Anche la sorella del militare, una delle vittime, ha un figlio che al momento della strage si trovava a scuola.
La triste tragedia si è consumata presso un’abitazione sita in una strada centrale di Sava, in via Giulio Cesare, nei pressi del Municipio. A sentire per primi colpi d’arma da fuoco sono stati i vicini i quali intervenuti si sono trovati davanti agli occhi le immagini raccapriccianti delle tre vittime, hanno dato subito l’allarme alle forze dell’ordine e agli operatori sanitari.
Sul posto si sono recati la pm Mariagrazia Nastasia e il procuratore aggiunto Maurizio Carbone, il medico legale dottor Tortorella. Sull’accaduto indagano proprio i carabinieri e nel luogo del delitto è arrivato anche il comandante del Nucleo Operativo, Giovanni Tamborrino. I Ris hanno effettuato i rilievi sulla scena del crimine.
Sul luogo della tragedia si è recato anche il sindaco della città Dario Iaia. Il primo cittadino a caldo ha commentato: “Siamo sconvolti, è una famiglia assolutamente perbene, non c’è mai stato alcun problema. Non avremmo mai potuto immaginare che potesse accadere una cosa del genere“.
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