Sulla questione “rimborso TARI” registriamo l’intervento del dr. Marco Di Punzio , commercialista e consigliere comunale delegato ai tributi del Comune di Sava : « in merito alla problematica del “ RIMBORSO TARI” prendiamo atto di come sia in atto un’azione demagogica tesa a creare inutile confusione nei contribuenti. Chiare sono le finalità politiche di questa azione, ma compito dell’amministrazione è quello di governare al meglio la cosa pubblica e fornire risposte chiare ai cittadini. Cosa che abbiamo fatto sinora e che continueremo a fare.
Intanto, chiariamo che non tutti i contribuenti hanno diritto al rimborso, ma solo gli intestatari di utenze domestiche che abbiano regolarmente pagato la TARI negli anni interessati dal problema (2014,2015,2016 e 2017), versando la quota variabile sia per l’abitazione principale che per la relativa pertinenza. Il rimborso riguarda esclusivamente la quota variabile della pertinenza.
Non vi sono scadenze prossime per la presentazione dell’istanza di rimborso poiché la prima data di scadenza è il 31 dicembre 2019 per la TARI pagata nel 2014 . Di conseguenza, è inutile affollarsi presso l’ufficio tributi per la presentazione della relativa domanda di rimborso, creando problemi a se stessi, ai patronati o ai professionisti ed all’ufficio stesso. In più – continua il consigliere Di Punzio – l’amministrazione comunale, al fine di aiutare i cittadini, ha messo a disposizione una modulistica che è a disposizione del contribuente ed è reperibile sia presso l’Ufficio del Protocollo del Comune o scaricabile dal portale web del Comune di Sava. In questa materia si parte – chiarisce Di Punzio – da una certezza e cioè che i cittadini si vedranno restituire la quota di TARI pagata in eccesso ed è nostro interesse prioritario ristabilire equamente il carico tributario tra i contribuenti savesi applicando correttamente la norma. Ma è altresì nostro dovere addivenire ad una soluzione che permetta di poter erogare i rimborsi avendo una base normativa o giurisprudenziale inconfutabile ed attingendo da risorse certe e disponibili per non creare future difficoltà all’Ente. In quest’ottica attendiamo – ormai da tempo – un chiarimento che preveda espressamente cosa fare, da dove attingere le risorse per i rimborsi e non una serie di ipotesi ed interpretazioni più o meno autorevoli. E da questo punto di vista, non riteniamo che Telefisco 2018 rappresenti assolutamente una fonte normativa o giurisprudenziale .
Per addivenire ad una soluzione in tempi rapidi, il nostro ufficio ragioneria ha inoltre predisposto una richiesta di parere alla Corte dei Conti in ordine alla questione . Ricordo infine – conclude il consigliere Di Punzio – che il comune di Sava non è solo in questa problematica, ricordiamo che sono interessati anche i comuni di Milano, Napoli, Ancona, Rimini ed altri ancora e tutti attendono un chiaro indirizzo normativo o giurisprudenziale, prima di decidere serenamente circa le modalità operative dei rimborsi. »
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