C’è un dato di partenza, certo ed incontrovertibile, da cui partire. Sava, gran parte di Manduria e la sua marina sono ad oggi del tutto prive di impianto fognante. Un fatto sconcertante che, in tutta la sua gravità, resta ancora irrisolto.
Questa è la situazione attuale e se da un alto, si discute su come e dove realizzare il nuovo depuratore, dall’altro, ogni minuto che passa, c’è un aumento costante del livello d’inquinamento ambientale.
“Da qui, la necessità di fare presto”, evidenzia il sindaco di Sava ,Dario Iaia che invita tutti attorno ad una tavolo proprio nel suo comune.
“Abbiamo fissato un incontro per 13 dicembre alle ore 17.pp nella sala Amphipolis del palazzo municipale. Discuteremo assieme alle varie parti interessate del depuratore consortile, ancora fermo ai nastri di partenza, e dell’emergenza sanitaria che invece, galoppa nel tempo. All’incontro, sono stati invitati il presidente della regione Puglia Michele Emiliano, gli assessori regionali all’ambiente Giovanni Francesco Stea, alle opere pubbliche Giovanni Giannini ed alle attività economiche Cosimo Borraccino, il presidente di Aqp, il rup dell’opera ing. Tarquinio, i consiglieri regionali della provincia ionica, il presidente della provincia Giovanni Gugliotti ed i commissari straordinari di Manduria. ”
“Lo scopo – spiega Iaia – è quello di oltrepassare i muri della demagogia e del populismo, per lasciare spazio al ragionamento. Sarà un’occasione per confrontarsi ed affrontare la questione depuratore sul piano tecnico e politico. E’ fondamentale individuare una soluzione, fermo restando lo stato di emergenza ambientale in cui si trovano i nostri territori, marine comprese, e fermo restando il luogo di realizzazione del depuratore, stabilito dalla regione nel 2009. Una localizzazione mai impugnata dai comuni di Avetrana e di Manduria”.
E poi, Iaia tiene ad evidenziare un aspetto d’interesse pubblico. “Chi ama davvero il mare e crede che vi possa essere un reale sviluppo turistico della zona, non può accettare la situazione attuale in cui davvero si sversano liquami in falda ed in cui il depuratore attuale di Manduria non depura secondo le tabelle di legge. Ecco perché è necessario intervenire immediatamente. Ad oggi, il progetto approvato dalla regione prevede che non vi sia alcuno scarico in mare e che le acque, depurate in tabella 4, vengano utilizzate per fini irrigui. Cosa c’è che non va in tutto questo? Crediamo nella opportunità di veder nascere un depuratore simile a quello di Fasano e pretendiamo che l’emergenza ambientale di Sava, di Manduria e della marina venga risolto al più presto.”
Rispetto invece, all’idea di un depuratore che serva soltanto Sava, il sindaco Dario Iaia, è chiaro. “E’ solo fantascienza. Torno a ripetere che, attualmente, non solo il mio comune ma anche gran parte di Manduria e la sua costa non possiedono una fogna. Questa è la reale e drammatica situazione. Riguardo l’immobile fatiscente che, da qualcuno, viene indicato, come possibile depuratore sulla strada Sava – Francavilla, mi pare chiaro che sia del tutto fuori dalla realtà. Si tratta solo di una recinzione e di un rudere. Nulla a che vedere con i moderni impianti di depurazione e nulla che possa essere utilizzabile”.
Il primo cittadino si mostra determinato e non intende dunque, prestare il fianco a chi, ancora tergiversa, arrecando danni irreparabili all’ambiente. “Noi non arretriamo di un millimetro. Il depuratore è un’opera primaria per migliaia di cittadini e per tutelare il nostro mare. Sava, parte di Manduria e la costa ne hanno urgentemente bisogno!”
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