MANDURIA — Un’invasione di api ha interrotto ieri per due ore le attività del pronto soccorso dell’ospedale di Manduria. L’intera colonia che in genere può contare sino a novantamila esemplari, ha letteralmente occupato un locale dell’astanteria utilizzato come infermeria.
I disagi causati dal contrattempo sono stati evidenti. L’attività del piccolo reparto di osservazione è stata sospesa mentre il personale infermieristico ha provveduto a mettere al riparo i pazienti che sono rimasti con porte e finestre sigillate sino allo scampato pericolo. Per liberare l’ambiente, il personale specializzato chiamato dalla direzione dell’ospedale ha dovuto sopprimere le api irrorandole con l’insetticida. Fortunatamente nessuna persona è stata punta dagli insetti. Il rischio però è stato molto alto.
La colonia di api si era introdotta nell’ambiente chiuso perché dall’esterno l’ingresso dell’alveare era stato ostruito per ragioni di sicurezza. Trovandosi imprigionati, gli insetti hanno cercato una via di fuga tra le fessure della muratura e attraversando l’intercapedine dell’impianto di areazione sono infine sbucati fin nel pronto soccorso. La loro presenza all’esterno era stata segnalata ieri mattina da alcuni dipendenti che avevano individuato il grosso buco nella parete dove le api avevano fatto tana. L’apicoltore convenzionato con la Asl ha prima cercato di attirare le api nell’apposito prendisciame ma non riuscendovi perché gli insetti si erano spostati in profondità nell’intercapedine della parete, ha dovuto chiudere la tana con della schiuma poliuretanica.
Da qui è iniziata la migrazione dello sciame che ha percorso una decina di metri tra gli anfratti della muratura prima sbucare all’interno della medicheria. Tre giorni prima un’altra colonia aveva creato problemi all’interno dello stesso ospedale. A differenza di ieri, però, l’alveare si era insediato tra i cespugli che costeggiano il recinto del nosocomio. A risolvere il caso era stato lo stesso apicoltore intervenuto ieri che in quel caso ha insaccato il bozzolo nell’arnia catturando l’intero sciame.
Già in passato l’ospedale messapico aveva ricevuto le stesse sgradite visite. Nel 2005 il caso più clamoroso, quando gli insetti invasero la corsia della chirurgia. L’allarme fu dato dai pazienti di diverse stanze di degenza. Ad intervenire quella volta furono i vigili del fuoco che individuarono una decina di arnie che si erano insediate nei cassonetti degli avvolgibili. Anche in quel caso la loro eliminazione fu difficoltosa perché comportò l’evacuazione momentanea di tutti i ricoverati dell’intero reparto.
Le api sono una specie protetta pertanto non possono essere soppresse tranne in casi particolari come l’impossibilità di catturarle con l’intera arnia oppure quando la loro permanenza nell’ambiente può causare pericolo per le persone come nel caso accaduto ieri al Giannuzzi di Manduria.
Nazareno Dinoi sul Corriere del Mezzogiorno
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