TARANTO – Operazione della Guardia di Finanza, scoperta maxi evasione fiscale per oltre 30 milioni di euro perpetrata da un’associazione a delinquere dedita all’emissione ed all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. sette persone denunziate all’autorità giudiziaria.
Militari del gruppo della Guardia di Finanza di Taranto, all’esito di complesse ed articolate indagini di polizia giudiziaria, delegate dalla locale procura della repubblica, hanno individuato un’associazione a delinquere dedita all’emissione di fatture per operazioni inesistenti ed al loro utilizzo per falsificare il risultato delle dichiarazioni fiscali.
I sospetti delle fiamme gialle sono scaturiti dopo aver esaminato la contabilita’ di una societa’ tarantina operante nel settore della carpenteria in ferro.
In particolar modo, ad attirare l’attenzione degli investigatori e’ stata la presenza nei registri contabili di numerose fatture aventi importi esorbitanti, nell’ordine di centinaia di migliaia di euro, relative all’affidamento a terzi di manodopera specializzata.
L’attivita’ ispettiva, previ accordi con la competente autorita’ giudiziaria, e’ stata estesa ad ulteriori 12 soggetti economici, operanti nel medesimo settore merceologico, entrati in contatto, a vario titolo, con la societa’ tarantina.
sono stati inoltre richiesti ed effettuati diversi controlli incrociati sull’intero territorio nazionale.
Il modus operandi posto in essere dal sodalizio criminale consisteva nell’emissione di fatture per operazioni inesistenti da parte di una societa’ “cartiera” nei confronti di soggetti economici operativi, i quali mensilmente calibravano con le suddette fatture la propria contabilita’, al fine di aumentare fittiziamente i costi di esercizio e conseguentemente di abbattere il reddito fiscale.
Il disegno criminoso posto in essere ha richiesto altresi’ l’impiego di numerosi prestanome ai quali venivano conferiti gli incarichi di amministratore e/o socio.
Nel corso delle indagini i finanzieri hanno: individuato una societa’ che fungeva da c.d. “cartiera”; accertato che alcuni soggetti economici non erano in grado di erogare prestazioni di servizio pari all’entita’ delle fatture emesse; constatato che una ditta individuale risultava essere del tutto inattiva, un’altra aveva cessato la propria attivita’ nel corso dell’anno 2000 ed un’altra ancora era riconducibile ad un soggetto deceduto.
In parallelo, sono stati accertati numerosi reati societari poiche’, attraverso l’indicazione in bilancio di ricavi non veritieri, sono state rappresentate situazioni finanziarie e patrimoniali superiori a quelle effettive, allo scopo di ingannare i terzi ed in particolare gli istituti di credito, circa l’effettiva solidita’ economico finanziaria delle societa’.
La frode fiscale scoperta dalle fiamme gialle tarantine ammonta ad oltre 30 milioni di euro, di cui:
- circa 13 milioni per emissione di fatture per operazioni inesistenti;
- altri 13 milioni per indebita deduzione di costi;
- oltre 5 milioni per evasione di i.v.a..
Sette persone, tra amministratori e prestanomi, sono state denunziate all’autorità giudiziaria per associazione a delinquere (art. 416 c.p.), dichiarazione fraudolenta ed emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, (rispettivamente art. 2 e art.8 d.lgs. 74/2000), nonche’ per il reato di false comunicazioni sociali (art. 2.621 c.c.).
Comunicato della Guardia di Finanza
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