Con la conferma del divieto assoluto di raccolta del riccio di mare nelle acque pugliesi, sancito dalla Corte Costituzionale con la recentissima pronuncia n. 16/2024 pubblicata il 15 febbraio scorso, la Guardia Costiera di Taranto ha ulteriormente potenziato i controlli in mare e a terra.
In tale contesto, sono stati sequestrati circa 300 ricci dal personale dell’Ufficio Locale Marittimo di Maruggio ad un pescatore sportivo.
Grazie ad una segnalazione di un attento cittadino, i numerosi esemplari di ricci di mare, occultati fra le dune, sono stati dapprima rinvenuti dalla pattuglia e, subito dopo aver perlustrato la zona, è stato rintracciato il responsabile della cattura. Oltre al sequestro degli echinodermi, che essendo ancora vivi sono stati rilasciati in mare al largo del porto, è stata inoltre contestata una sanzione pecuniaria di euro 2.000.
In tal senso si ricorda che la nuova misura di protezione a livello regionale ha avuto riflessi anche sul quantum della sanzione amministrativa, che passa quindi da 1.000 a 2.000 €, in funzione del fatto che il riccio di mare da questo momento verrà considerato come facente parte di uno stock ittico per il quale la pesca è sospesa ai fini del ripopolamento per la ricostituzione degli stessi (art. 10, comma 1, lett. d) del Decreto Legislativo n. 4/2012).
Appare opportuno precisare altresì che il divieto in questione non si estende alla commercializzazione dei ricci provenienti da ambiti territoriali esterni ai mari pugliesi, purché provvisti della pertinente documentazione che ne attesti la tracciabilità.
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