Succede ogni anno, giorno più giorno meno, ma ogni volta è come se fosse la prima volta, non solo per chi deve affrontarlo ma anche per tutti coloro che di striscio, di straforo, alla lontana o semplicemente per curiosità vengono coinvolti in quello che è rimasto ancora una delle pietre miliari del percorso scolastico di ciascuno:l’Esame di Maturità! Sicuramente mi prenderete per pazza… ma ve lo devo dire ragazzi: IO VI INVIDIO!!! Vorrei essere al vostro posto e non solo per quegli anni di cui allora volevo liberarmi in fretta per essere dove sono adesso (tranne poi appunto volerli ripercorrere con quell’ antipatico senno di poi) ma per quella sensazione e condizione unica che voi adesso non riuscite a sentirvi addosso ma che proverete fra qualche anno quando, per un inspiegabile gioco del tempo che passa, sentirete il bisogno di ripercorrere a ritroso ogni attimo, ogni particolare di questo evento.
Qualcuno di voi ricorderà le tracce dei temi, le versioni o il problema; magari anche come eravate vestiti, quanto tempo ci avete messo per svolgere le prove ma soprattutto indugerete e accarezzerete il ricordo di quei momenti.
E come accade a noi, “adulti adesso” con sana malinconia vi renderete conto dell’importanza di quei giorni in cui si può ancora guardare indietro e nello stesso tempo avanti e ci stai bene da entrambe le prospettive perché ancora autorizzati ad essere un po’ di là e un po’ di qua, a metà tra il mondo dell’infanzia, della spensieratezza, dell’incoscienza legittimata dalla condizione anagrafica e quel mondo nuovo e ammiccante che vi si prospettava ammiccando!
Ogni anno empaticamente noi torniamo a sederci su quei banchi vivendo come voi l’attesa! Facciamo pronostici, aspettiamo curiosi le tracce e sentenziamo: ” io avrei fatto…io avrei detto..io avrei scritto…” appropriandoci di uno spazio per avvicinarci il più possibile idealmente ad una condizione che non ci appartiene più.
Dal quel pulpito da cui vi arrivano sempre le nostre prediche, riconosciamo di essere un po’ responsabili della paura che spesso nascondete dietro fragili sicurezze e le vediamo tutte quelle promesse che non siamo quasi capaci di mantenere e che ogni volta vi facciamo e vi neghiamo contemporaneamente giustificandoci con un frettoloso “così è la vita”.
Il mio non vuole essere un patetico augurio di chi vedete troppo lontano ormai dalla vostra condizione ma un augurio di consapevolezza delle potenzialità che avete davanti e dentro di voi. Credete di più nella forza e nell’entusiasmo della vostra età e meno in chi vi vorrebbe apatici e rassegnati!
Metteteci impegno e passione sempre in ogni cosa che fate e non date retta a chi vi dice che le cose “tanto andranno sempre peggio”. Continuate a sognare e a immaginarvi la vostra vita e sicuramente ce la farete perché, credetemi, parte sempre tutto da noi e adesso più che mai da VOI ragazzi!
Vivetela questa VITA e soprattutto AMATELA! In bocca al lupo !
Anna Marsella
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