lunedì 02 Dicembre, 2024 - 12:57:48

Sicurezza: Tiani (Siap) da D’Orsi infamie e calunnie contro i poliziotti, lo denunciamo

d'orsi quarta repubblica
D’orsi a  Quarta Repubblica 

Il dibattito televisivo della prima serata di lunedì 23 su Quarta Repubblica ha acceso una controversia di proporzioni inaspettate, scatenando reazioni indignate da parte del mondo della polizia. Le dichiarazioni del  professore, ritenute gravi e fuorvianti, hanno portato la categoria a prendere posizione in difesa della dignità professionale e onorabilità dei poliziotti.

In un comunicato ufficiale, il rappresentante della categoria ha dichiarato: “Abbiamo assistito con sconcerto alle gravissime e farneticanti affermazioni del sedicente professore durante la trasmissione Quarta Repubblica. Parole gravissime per le quali abbiamo dato mandato al nostro legale Avvocato Gigante dello Studio Legale Picozzi & Morigi di Roma, per procedere penalmente nei suoi confronti a tutela della dignità professionale e onorabilità dei poliziotti.”

Il professore, intervenuto nella trasmissione senza un contraddittorio adeguato, ha fatto affermazioni che vanno dalla presunta invidia sociale e culturale dei poliziotti verso gli studenti, fino ad accusarli di ricorrere a sostanze stupefacenti per affrontare la pressione dei servizi di ordine pubblico. Il conduttore Nicola Porro ha tentato di bloccare le dichiarazioni, ma la polemica era ormai in corso.

Il comunicato ufficiale ha proseguito denunciando le imprecisioni storiche e culturali del professore sul mondo della polizia: “Considerate inoltre le imprecisioni a cui si è lasciato andare sulla storia sociale dei poliziotti e della polizia, e finanche sul pensiero di Pasolini che, certamente, non è quello che D’Orsi dall’alto della sua cultura ha descritto con un linguaggio scarno e qualunquista, tanto da sbagliare i tempi della narrazione di soli 50 anni.”

Infine, il rappresentante della categoria ha invitato il professore a organizzare un dibattito pubblico sulla questione: “Invitiamo il sedicente professore ad organizzare un dibattito pubblico con noi sull’evoluzione istituzionale e socio culturale dei poliziotti e della Polizia di Stato e il ruolo che gli stessi hanno nel paese e nella democrazia repubblicana.

La vicenda promette di alimentare ulteriori discussioni e dibattiti sull’immagine e il ruolo delle forze dell’ordine nella società.

Il testo del comunicato:

Abbiamo assistito con sconcerto alle gravissime e farneticanti affermazioni del sedicente professore durante la trasmissione Quarta Repubblica nella prima serata di lunedì 23. Parole gravissime per le quali abbiamo dato mandato al nostro legale Avvocato Gigante dello Studio Legale Picozzi & Morigi di Roma, per procedere penalmente nei suoi confronti a tutela della dignità professionale e onorabilità dei poliziotti, non è certamente possibile tollerare in silenzio di un tale violento delirio, condito da sfumature di vilipendio alle Istituzioni. Approfittando dell’assenza di un contraddittorio adeguato alle questioni e materie trattate, come avviene normalmente in tutte le trasmissioni, il citato professore ha fatto passare un messaggio fuorviante sul modo d’essere dei poliziotti e il loro modo di pensare, giungendo ad affermare che i poliziotti manganellano per invidia sociale e culturale nei confronti degli studenti, (ignorando tra l’altro che la maggior parte dei giovani poliziotti sono laureati o laureandi), e che per affrontare la pressione dei servizi di ordine pubblico i poliziotti si drogano. A nulla è servito il tentativo di bloccarlo da parte del conduttore Nicola Porro. Considerate inoltre le imprecisioni a cui si è lasciato andare sulla storia sociale dei poliziotti e della polizia, e finanche sul pensiero di Pasolini che, certamente, non è quello che D’Orsi dall’alto della sua cultura ha descritto con un linguaggio scarno e qualunquista, tanto da sbagliare i tempi della narrazione di soli 50anni, invitiamo il sedicente professore ad organizzare un dibattito pubblico con noi sull’evoluzione istituzionale e socio culturale dei poliziotti e della Polizia di Stato e il ruolo che gli stessi hanno nel paese e nella democrazia repubblicana”.

Giuseppe Tiani – Segretario Generale SIAP – Sindacato Italiano Appartenenti Polizia

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