MARUGGIO – Avrebbe omesso di firmare un provvedimento di diffida nei confronti di un frantoio, situato in pieno centro abitati a Maruggio, le cui esalazioni e rumori disturbavano i residenti della zona. Per questo il sindaco di Maruggio, Alberto Chimienti è stato condannato a quattro mesi di reclusione con la sospensione della pena. Ad emettere la sentenza è stato il giudice delle udienze preliminari del tribunale di Taranto, Pompeo Carriere, che lo ha giudicato con il rito abbreviato. I fatti risalgono a sette anni fa quando un cittadino maruggese presentò un esposto agli organi giudiziari in cui si lamentavano i disturbi provenienti dall’opificio. La denuncia fece aprire un’indagine da parte del nucleo ecologico dei carabinieri che intimarono l’amministrazione comunale a prendere provvedimenti contro il titolare della struttura. Misura che fu predisposta dal comandante dei vigili urbani del comune il quale ricopriva anche il ruolo di responsabile dell’Ufficio commercio. Il sindaco Chimienti, che allora era al suo primo mandato, non avrebbe mai posto la firma su quell’atto. Da qui la condanna detentiva oltre al pagamento delle spese legali e del danno subito dal cittadino la qua quantificazione avverrà in altra sede. Il primo cittadino è stato difeso dall’avvocato Vergine di Lecce mentre la parte lesa era rappresentata dall’avvocato di Maruggio, Massimo Saracino. Quasi certo il ricorso in appello.
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