Il giudice per l’udienza preliminare ammette la costituzione di parte civile per il direttore di Viv@voce.
TARANTO – Si è svolta davanti al Gup Wilma Gilli, nelle aule del Tribunale, l’udienza che vedeva il sindaco di Sava imputato del reato di calunnia (articolo 368 del Codice penale) nei confronti di Giovanni Caforio, direttore del giornale on line Viv@voce.
Il sindaco di Sava, Dario IAIA, ha chiesto subito di essere sentito sui fatti. Il Gup dopo aver ascoltato, la spontanea dichiarazione di Iaia, in accordo con l’accusa e la difesa rinviava l’udienza al 1° dicembre 2017, data questa che verrà deciso, se rinviare a giudizio per il primo cittadino savese.
Tutto è iniziato nel 2013 quando Giovanni Caforio, direttore responsabile e editore del periodico online Viv@voce, fu denunciato, dal sindaco savese, per “istigazione a delinquere” e “reato continuato”, reato quest’ultimo che prende a pieno titolo il termine di “stalking”.
Nella fase delle indagini preliminari il PM Putignani fece cadere il primo capo di imputazione: “istigazione a delinquere” e rimandò il fascicolo al Giudice dell’Udienza Preliminare. Il Gup Anna D’errico, nell’ aprile del 2015, ha assolto il giornalista Caforio dall’accusa di stalking e lo ha rinviato a giudizio per la sola diffamazione a mezzo stampa.
Alla luce di queste due assoluzioni, il giornalista savese presentò denuncia contro il querelante Iaia. Denuncia questa che fu presa in esame dal Pubblico Ministero Remo Epifani. Finita l’indagine di istruttoria il PM ha proposto il rinvio a giudizio per il sindaco di Sava per il reato di “calunnia”.
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