Si è chiuso ieri con successo il corso formativo “Percorsi e trattamenti nella smoking cessation: come aiutare a smettere di fumare” che il Dipartimento Dipendenze Patologiche ha organizzato per ampliare le conoscenze teoriche e le competenze tecniche rispetto al trattamento del tabagismo. Il corso, rivolto a operatori sanitari e svoltosi al Padiglione Vinci del Santissima Annunziata, è stato il primo evento formativo post pandemia, in presenza, relativo alla problematiche legate al tabagismo. Tra i relatori, il dottor Biagio Tinghino del Centro Antitabagismo di Monza, Vincenzo Verardi medico specialista in neurofarmacologia, le psicologhe Paola Causo e Sabrina German, la pneumologa Lara Bailardi, la sociologa Anna Lacatena.
É stata una giornata di sensibilizzazione e formazione dedicata specificatamente agli operatori Asl “perché tutti abbiamo il dovere di contribuire alla diminuzione del numero delle persone che hanno una dipendenza da fumo e dobbiamo sensibilizzare al problema del tabagismo che rappresenta la prima causa di morte nel mondo”, dichiara Vincenza Ariano, direttrice del Dipartimento Dipendenze Patologiche di Asl Taranto. La formazione del personale sanitario serve ad attuare il counseling breve sul fumatore nell’ambito della propria attività. È dimostrato scientificamente, infatti, che in alcuni casi il semplice consiglio del medico, espresso anche solo una volta durante le visite di routine, è in grado di aumentare le percentuali di astensione dal fumo.
“C’è la volontà da parte dell’azienda sanitaria di individuare, con il dipartimento dipendenze patologiche, un percorso che abbia come obiettivo il divenire azienda ‘smoking free’” – conferma il direttore generale Vito Gregorio Colacicco – “Attuando tutte le procedure per la tutela sia delle persone che fumano, che vanno incoraggiate, sostenute e motivate nel percorso di smettere di fumare, sia delle persone che non fumano”. La dipendenza da tabacco è una vera e propria malattia. Il soggetto che ha una dipendenza da tabacco non può smettere di fumare per sola volontà. Nella dipendenza, infatti, intervengono anche alcuni meccanismi neurobiologici che condizionano la voglia di fumare e la ricaduta, anche dopo periodi di astinenza prolungati.
La presenza del Centro Antifumo sul territorio jonico, afferente dal 2016 al Dipartimento Dipendenze Patologiche, opera con un’equipe multidisciplinare, composta da un medico, due psicologi, due educatori professionali, dedicata alla presa in carico, prevenzione, diagnosi e cura dei problemi legati alla dipendenza da tabagismo. L’accesso al Centro Antifumo è aperto, senza necessità di prescrizione medica, è sufficiente prenotarsi e non vi sono liste d’attesa. I servizi offerti dal centro si articolano su due piani: un ambulatorio di secondo livello che offre la presa in carico personalizzata della persona, e l’attivazione di corsi, finalizzati alla smoking cessation, che il Centro propone mediamente due volte l’anno nei quali, attraverso l’esperienza del gruppo, si attua un percorso che porta all’astensione da fumo.
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