Nell’attuale stato di emergenza sanitaria da Coronavirus, per prevenire e contenere più efficacemente la diffusione del contagio nella popolazione, è stata disposta anche la chiusura delle sedi dei Centri Diurni Socio Educativi e Riabilitativi Disabili. L’adozione di queste misure straordinarie, di “quarantena” ha posto il rischio di indebolimento della rete di assistenza, supporto e protezione destinata alle persone con gravissime disabilità o con forme di non autosufficienza che vivono al proprio domicilio. Fra questi rientrano spesso soggetti con genitori molto anziani, o che vivono in assenza di una adeguata rete di protezione familiare. Il Decreto “Cura Italia” del 17 marzo 2020 in considerazione delle gravi problematiche che la chiusura dei servizi educativi, sociosanitari e socioassistenziali nei centri diurni per persone con disabilità comporta, all’articolo 48 prevede che le pubbliche amministrazioni forniscano, avvalendosi del personale disponibile, già impiegato in tali servizi, dipendente da soggetti privati che operano in convenzione, concessione o appalto, prestazioni in forme individuali domiciliari o a distanza. Tali servizi si possono svolgere secondo priorità individuate dall’amministrazione competente, tramite coprogettazioni con gli enti gestori.
In Puglia il primo Ambito, e ad oggi anche l’unico, a dare applicazione alla normativa è stato l’Ambito Territoriale Sociale di Ginosa che ha scelto di condividere con l’Ente gestore Soc.Coop. Nuova Luce percorsi di coprogettazione attraverso le coordinatrici dott.sse Castellano Lucrezia, Malizia Annamaria, Sansolino Dania e l’assistente sociale Ciracì Mariella offrendo così una immediata risposta assistenziale agli utenti e alle loro famiglie. Sono state prontamente autorizzate e finanziate – con risorse proprie dell’Ente – una serie di misure alternative di sostegno per tutti gli utenti dei Centri Diurni ex art.60 r.r. 4/07 sia a domicilio che a distanza. L’Ufficio di Piano di Ginosa – nella figura della Responsabile dott.ssa Curci Marica e degli assessori ai servizi sociali Romana Lippolis, Cellamare Alfredo, Frigiola Franco, Galante Adelaide, rispettivamente dei Comuni di Ginosa, Castellaneta, Laterza e Palagianelo – ha voluto scongiurare l’insorgenza di effetti psicofisici negativi ma anche sociali di questa emergenza che sarebbero stati particolarmente gravosi su questi soggetti. L’Ambito ha voluto così, inoltre, garantire in sostituzione e/o integrazione delle attività dei centri diurni, analoghe prestazioni a distanza e/o domiciliari per evitare che l’intero carico assistenziale ricada sulle famiglie, già molto provate, alleviandole almeno per alcune ore della giornata, e per evitare che le persone con disabilità vedano interrotti i propri percorsi educativi, didattici, socio- assistenziali. Per i circa 30 operatori coinvolti nel Servizio si è potuto evitare il ricorso alla cassa integrazione salariale. A supporto di questa importante iniziativa si evidenzia anche come tali provvedimenti hanno giovato anche ai lavoratori che erogano il Servizio, la cui interruzione avrebbe avuto ripercussioni molto negative sia in termini economici che occupazionali.
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