Aggionarmento 01.00 17/02/2014
Vladimir Luxuria e’ stata liberata stanotte dopo essere stata fermata ieri sera a Sochi mentre portava una bandiera arcobaleno con scritto in russo ‘e’ ok essere gay'”: lo rende noto il portavoce del Gay Center, Fabrizio Marrazzo spiegando che è stata la stessa Luxuria ad avvertire con un sms: ”sono stata liberata e domani assistero’ ai Giochi”.
“Vladimir Luxuria e’ stata fermata a Sochi mentre portava una bandiera arcobaleno con scritto in russo ‘e’ ok essere gay'”: lo ha reso noto Flavio Romani, presidente dell’Arcigay-Associazione Lgbt italiana, riferendo di aver ricevuto una telefonata dalla stessa Luxuria.
L’ Unità di crisi è già attiva per il fermo di Vladimir Luxuria”. Cosi’ lo staff del ministro degli esteri Emma Bonino, in un tweet dopo che l’Arcigay ha annunciato il fermo a Sochi della transgender italiana.
”I russi devono lasciarla libera subito”, ha continuato Romani. ”Il suo fermo conferma che la legge contro la propaganda gay e’ una legge infame, non c’e’ alcun motivo per non esporre una bandiera rainbow con la scritta ‘essere gay va bene”’, ha aggiunto. Anche Imma Battaglia, presidente onorario Di’ Gay Project, ha reso noto di aver ricevuto una telefonata analoga da Vladimir Luxuria. ”É stata arrestata dalla polizia a Sochi – ha detto – mentre assisteva alle Olimpiadi con una bandiera con la scritta in russo ‘Gay è ok’. L’atteggiamento degli agenti é stato brutale e aggressivo. Nessuno parla inglese. Ora si trova da sola in una stanza con luci al neon sulla faccia, presumibilmente in stato di fermo. Chiediamo un intervento immediato del ministro Bonino”. Luxuria era a Sochi per un servizio delle Iene, con cui domani sera aveva in programma di andare a vedere una partita di hockey esponendo la bandiera rainbow. Secondo le autorita’ diplomatiche italiane dispiegate a Sochi, le autorita’ russe, in base alla convenzione di Vienna, hanno 24 ore di tempo per comunicare un eventuale fermo di un cittadino straniero, ma al momento non hanno alcun riscontro di un provvedimento del genere.
Fonte: ansa.it
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