Dopo il caso di Mondialpol, è la Cosmopol di Avellino, ma con servizi in tutta Italia anche a grandi aziende, a subire un decreto d’urgenza per caporalato che porta al commissariamento di Cosmopol spa.
Su ordine della procura di Milano la Guardia di Finanza ha effettuato perquisizione alla società e ad alcuni dirigenti, a Lodi, dove l’azienda ha una sede operativa per la Lombardia.
Sentite decine di dipendenti. “Sono stata costretta a raddoppiare i turni, facendo turni da 12 ore continuative” ha raccontata una teste. Un altro lavoratore ha parlato ai finanzieri di episodi di “body shaming” e altri di “turni massacranti“, senza nemmeno la possibilità di stare a casa se malati o di effettuare “visite mediche”.
Contestata una paga oraria di poco più di 5 euro lordi, sotto la soglia di povertà. Indagato il presidente del cda dell’azienda Francesco Perrotti.
Il Comunicato stampa della Procura della Repubblica di Milano
In data odierna i finanzieri del Comando Provinciale di Milano stanno dando esecuzione a un decreto di controllo giudiziario (art. 3, legge 29 ottobre 2016, n. 199) emesso d’urgenza dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Milano, nei confronti di una società di rilevanza nazionale nel settore dei servizi di vigilanza privata.
Il provvedimento odierno viene eseguito nell’ambito di indagini, tuttora in corso di svolgimento da parte del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Milano, che avevano già portato al controllo giudiziario eseguito nel mese di luglio nei confronti di un’altra S.p.A. operante nel medesimo settore, poi revocato a seguito dell’avvio di un percorso di riallineamento retributivo da parte della medesima società.
Le investigazioni stanno portando alla luce fenomeni di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, realizzati attraverso un assiduo sfruttamento dei dipendenti perpetrato, approfittando del loro stato di bisogno, da parte di un’importante azienda che ha corrisposto al proprio personale retribuzioni ben al di sotto della soglia di povertà, sproporzionate rispetto alla quantità e qualità del lavoro prestato.
La Procura della Repubblica, pertanto, ritenuta sussistente una situazione di illegalità aggravata dall’elevato numero di lavoratori coinvolti, nonché di concorrenza sleale posta in essere dalla società, ha disposto in via d’urgenza il controllo giudiziario dell’azienda, con nomina di un amministratore giudiziario che avrà il compito di controllare il rispetto delle norme e delle condizioni lavorative la cui violazione costituisce indice di sfruttamento lavorativo e proceda alla regolarizzazione dei lavoratori al fine di impedire che le violazioni accertate si ripetano, adottando adeguate misure anche in difformità da quelle proposte dall’imprenditore.
Inoltre, nella provincia di Lodi sono in corso diverse perquisizioni nei confronti della società e delle persone fisiche con funzioni di responsabilità verso i lavoratori dipendenti coinvolti e si sta procedendo alla notifica dell’informazione di garanzia, oltre che per le responsabilità personali in ordine al reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, anche in tema di responsabilità amministrativa degli enti in relazione agli illeciti penali commessi dal management della società a vantaggio di quest’ultima.
Si evidenzia che il procedimento penale verte ancora nella fase delle indagini preliminari e che la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.
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