Concluse nel giro di poche ore le indagini sulla sparatoria avvenuta nella mattinata di venerdì 3 settembre in via Oberdan, a Taranto. Sin da subito, gli investigatori della Squadra Mobile hanno delineato lo scenario nell’ambito del quale è maturato l’agguato al 38enne, fratello di un pregiudicato che nel giugno scorso si rese responsabile dell’omicidio del giovane Alessio Serra.
L’analisi delle immagini dei sistemi di video sorveglianza presenti nella zona del delitto, che hanno immortalato nitidamente il momento degli spari, ha dato sempre più sostanza ai sospetti maturati dagli investigatori, permettendo così di individuare i due giovani pregiudicati, rispettivamente di 25 e 20 anni, già ampiamente conosciuti dalle Forze dell’Ordine ma che, al momento del fatto, erano travisati dalla mascherina e dal casco.
La visione delle immagini estrapolate dalle telecamere dei circuiti di videosorveglianza presenti in zona, hanno acclarato l’assoluta spregiudicatezza dei due autori i quali, noncuranti del rischio di colpire persone estranee alla vicenda, hanno esploso i colpi di arma da fuoco, in pieno giorno, in una zona commerciale della città, a bordo di uno scooter in movimento, dando peraltro dimostrazione di una consolidata tecnica di tiro. Le serrate indagini svolte dagli investigatori hanno consentito di rintracciarli all’interno di un negozio del centro cittadino di proprietà dei genitori di uno dei due ricercati.
È stata anche recuperata la moto, una Kawasaki “Naked”, utilizzata per l’agguato parcheggiata in una traversa di viale Virgilio. Nella tarda serata di venerdì 3 settembre , su disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente, si è proceduto nei loro confronti al fermo di indiziato di delitto, per detenzione e porto abusivo di armi, spari in luogo pubblico e tentato omicidio in concorso tra loro. Dopo le formalità di rito, i due sono stati accompagnati presso la locale Casa Circondariale.
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