La libreria Mondadori di Cosenza ha ospitato anche quest’anno la sensibile e talentuosa scrittrice e giornalista Stefania Romito che, con la sua finezza e proprietà di linguaggio, ha incantato il pubblico. Stefania Romito è autrice di “Delyrio” (edito da La Bussola Aracne Edizioni), con Prefazione di Pierfranco Bruni, autore anche del disegno in copertina. Un romanzo introspettivo, psicologico narrato sotto forma di monologo interiore. Un flusso di coscienza che propone il tormento di un uomo intrappolato nella morsa di un sentimento d’amore vissuto come dono divino ma, allo stesso tempo, come la più tragica delle fatalità.
Il romanzo si apre con una citazione di Cesare Pavese: Tu sarai amato, il giorno in cui potrai mostrare la tua debolezza, senza che l’altro se ne serva per affermare la sua forza.
Una frase che, come spiega Stefania Romito, mette in scena un aspetto imprescindibile dell’amore: l’eccessiva vulnerabilità. Quando si ama si diventa vulnerabili. Quando si ama le difese si abbassano. Proprio perché prima di ogni altra cosa viene la persona amata. Noi non esistiamo più come entità singola. Esistiamo in funzione della persona che amiamo, ed è per questo che diventiamo estremamente vulnerabili.
L’altra persona dimostra di amarci nel momento in cui accoglie questa vulnerabilità poiché, se contraccambia il sentimento d’amore, vive la stessa condizione di vulnerabilità. Viceversa, se palesa la propria forza, significa che non ama.
Un romanzo che, come ha affermato Pino Sassano (gestore della libreria Mondadori di Cosenza, Network del Nuovo Rinascimento di Milano), in collegamento dalla Tunisia, non offre una lettura di evasione bensì di condivisione.
L’incontro, dopo i saluti iniziali a cura di Silverio Curti, è stato condotto dalla prof.ssa Giuseppina Falcone (Associazione culturale Elettra) la quale ha posto in essere gli aspetti più profondi del romanzo attraverso una analisi accurata e appassionante dimostrando di aver colto l’anima del libro di Stefania Romito.
L’amicizia sincera, che lega me e Stefania, è come un cristallo puro e la grande stima reciproca crea un collante. Siamo attratte dalla bellezza del mondo interiore, dai colori che ognuno di noi racchiude, dalle forti emozioni che la vita ci regala…
Attraverso l’energia delle immagini e delle emozioni, comprendiamo che il limite non esiste. Al di là dei limiti imposti dalla mente vive la libertà del cuore: perdiamo tutto per avere tutto, questa è la libertà e conoscenza. Dobbiamo fare un’esperienza estetica della vita e non etica, cioè moralistica.
Nell’etica si trova il controllo, il giudizio, l’analisi e quindi non si va oltre. L’esperienza estetica è sapersi dare alla bellezza dell’amore, lasciando andare il proprio io e solo allora si va verso il non limite. La mente ordinaria vola basso!
Non vedo l’ora di entrare nel vortice dei sentimenti del protagonista di “Delyrio”, vivere le maree del cuore con le sue non logiche, perché l’amore non ama la realtà razionale.
“Amore possibile vissuto nell’impossibile, o amore impossibile vissuto nel possibile?”. “Delyrio”, un romanzo da vivere.
Antonella Monaco
(poetessa e scrittrice)
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