lunedì 25 Novembre, 2024 - 4:57:31

Superstizioni e Riti Scaramantici di Capodanno

capodanno-2016-al-caldo-343x216– Quando si apparecchia la tavola: bisogna apparecchiare un posto in più per il nuovo anno che arriva. Anche se non sarete a casa vostra, aggiungete comunque un posto a tavola.

  • Vietato prestare soldi o mettersi a piangere: si sa, chi fa qualcosa a Capodanno poi la fa tutto l’anno.
  • I cibi circolari, senza un inizio o una fine, come le arance o le ciambelle sono di buon auspicio per una vita lunga – e se sono dolci è anche meglio. In Giappone la notte di Capodanno si mangiano i lunghissimi toshi-koshi soba (spaghetti di grano saraceno) che collegano idealmente “un anno all’altro” e sono quindi sinonimo di longevità. Ma guai a tagliarli, vanno persino risucchiati.

  • Il maiale, grasso e succulento, è il piatto tipico per augurarsi un nuovo anno ricco, in Italia con lo zampone o il cotechino, ma anche nei Paesi anglosassoni, che lo fanno arrosto. In altri luoghi è considerato un cibo fortunato che simboleggia il progresso, perché i maiali non “hanno la retromarcia”. Oltre a mangiarne la carne si possono servire biscotti salati o dolcetti a forma di maialino.

True– Aringhe e melagrana, per salute e prosperità. In tutto il Medioriente la melagrana è il frutto della salute (rossa, come il sangue) e della prosperità, perché in un frutto nasconde miriadi di piccoli chicchi. Nell’insalata è perfetta.
In Germania e nei Paesi scandinavi invece è l’aringa, pesce grasso, a simboleggiare l’abbondanza, e si mangia allo scoccare della mezzanotte.

  • Tutti i cibi che hanno la forma di una moneta sono considerati di buon auspicio per le finanze: via libera quindi a lenticchie (in Italia con il cotechino, in Ungheria le usano nella zuppa), ma anche a biscottini dalle forma di monetine, monete di cioccolato e così via. In molti Paesi si nasconde una monetina nell’impasto del pane o del dolce, e chi la trova sarà il più fortunato.lenticchie_prev

Anche la pasta di mandorle serve ad attirare la ricchezza, poiché il suo nome deriva dall’arabo mauthaban, che in origine indicava una moneta, poi una misura di capacità e in tempi più recenti le scatole in cui veniva venduto il marzapane.

Negli Stati Uniti anche i cibi verdi, come cavoli ed erbette, sono considerati dei portafortuna, perché verdi come i biglietti del dollaro, e mangiare mais, color dell’oro.

ritual– La tradizione spagnola invita a mezzanotte esatta a mangiare dodici acini di uva bianca che rappresentano i mesi dell’anno e, per ciascuno, a esprimere un desiderio. L’uva, così come tutti i frutti che si sgranano, è di buon auspicio perché reca con sé il significato di guadagno e fortuna in ambito finanziario

  • Altri simboli tipici del Capodanno solo lo scintillio di oro, argento e cristalli: brillano come il denaro e illuminano, sono quindi propiziatori. E sicuramente più eleganti del total-red o del centro tavola a cornucopia – è ben augurale anche quella ma il confine fra “barocco e opulento” e “trash” è dietro l’angolo.

mutande-rosse– Riguardo all’abbigliamento, bisognerebbe indossare qualcosa di rosso, considerato ovunque (insieme all’oro) il benefico e salvifico colore tradizionale del Natale e delle feste di fine inverno e sin dall’antichità era un gran portafortuna: rosso corallo, come i cornetti antimalocchio. E a Capodanno s’indossano mutande rosse per via di un’usanza anglosassone nata per difendersi dalle streghe incontrate nella notte di San Silvestro, che lanciavano maledizioni agli uomini proprio in quel punto lì.

  • Anche i botti hanno un preciso significato, ossia quello di scacciare gli spiriti maligni. Ecco perché a Capodanno il botto della bottiglia di spumante è consentito dal “galateo”.
  • Un proverbio dice che quello che si fa a Capodanno si fa tutto l’anno – mangiare con abbondanza non dovrebbe essere oggigiorno il primo pensiero. Esistono riti propiziatori adatti anche ai tempi moderni che non possono fare male. Come i giapponesi, per Capodanno pulire la casa da cima fondo per liberarsi dal passato e fare spazio al futuro (in un modo più mentale del gettare il vecchio dalla finestra). O come i cinesi, preparando due strisce di carta da appendere alla porta, una con le cose “da tenere” dell’anno vecchio e di cui ringraziare e l’altra con le speranze e i progetti per il nuovo.

  • 1140-660– In tutto il centro sud italiano vigeva (e purtoppo in certe zone vige ancora) la pericolosa e stupidotta tradizione di disfarsi, defenestrandoli, degli oggetti vecchi e inutili: gesto simbolico che dovrebbe significare lo sbattere fuori tutti i brutti ricordi.

     

    Facebook Comments Box
    Per restare aggiornato con le ultime news seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook e iscriviti al nostro canale YouTube.  

    Per scriverci e segnalarci un evento contattaci! 

    Notizie su Redazione

    Redazione
    La Voce di Maruggio nasce nel 2010 come supplemento de La Voce di Manduria, dal 17 luglio 2012 diventa testata giornalistica grazie ai propri investitori che credono in questo progetto. Giornale free press La Voce di Maruggio, tratta la cronaca, la politica e cultura e sport principalmente della Città di Maruggio.

    Leggi anche

    Ingresso Stazione Torpediniere Taranto

    A Taranto 400 posti auto gratuiti per tutte le festività natalizie e l’inizio dei saldi

    Da Santa Cecilia sarà possibile, grazie alla disponibilità della Marina Militare, parcheggiare l’auto gratuitamente fino …

    Lascia un commento

    Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.