“He’e nalu” nella lingua hawaiana significa scivolare sulle onde, era questo che facevano gli abitanti delle isole di Hawaii quando il navigatore inglese James Cook li vide per la prima volta nel 1778, ed è questo che, duecentoquaranta anni dopo, si pratica in tutto il mondo oggi. Sulla costa di Maruggio c’è un punto (spot) dove, per conformazione del fondale, si formano onde surfabili. La Madonnina, chiamata così perché su una duna, a pochi metri dalla spiaggia, c’è una cappella votiva dedicata alla Madonna dell’Altomare. Questo spot ha la fortuna di avere una secca a qualche centinaio di metri dalla spiaggia che crea condizioni perfette per chi compie evoluzioni con la tavola.
Nei giorni scorsi, sabato 17 e domenica 18 novembre, la bella spiaggia La Madonnina, è stata frequentata da surfisti provenienti da Napoli, Pescara, Bari e da altre città d’Italia: appuntamento a fare “surf”. Per chi ha avuto il piacere di sostare nel parcheggio antistante la spiaggia, ha potuto notare questi amanti del surf, scivolare liberi sulle onde “nostrane”. Da una piccola indagine conoscitiva sui presenti, abbiamo scoperto che a “La Madonnina” i surfisti si danno appuntamento, ogni qualvolta le condizioni del mare lo permettono, per praticare il loro amatissimo sport e divertirsi in libertà.
Il surf pare che sia anche uno stile di vita, una “cultura” che include un insieme di, musica, comportamenti e un saluto tutto loro. Il saluto dei surfisti viene chiamato anche hang loose oppure shaka brah, è un saluto che si fa con pugno chiuso e pollice e mignolo distesi, e che sta ad indicare uno stato di pace e unità tra surfisti.
Secondo la leggenda questo saluto surfisti nasce nelle Hawaii, e ad esso vengono attribuiti diversi significati. Secondo molti, è considerato un gesto utilizzato per trasmettere un segno di amicizia e anche uno stato mentale (aloha spirit).
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