TARANTO – I carabinieri di Taranto hanno arrestato due ufficiali della Marina Militare con l’accusa di concussione. Si tratta del capitano di corvetta Alessandro Dore, ora in servizio presso il comando scuole della Marina Militare di Ancona e del Capitano di Fregata Giovanni Caso, attualmente in servizio presso il Ministero della Difesa. Nella stessa inchiesta sono indagati altre otto persone 8 ufficiali, fra cui i due arrestati, 1 sottufficiale ed un dipendente civile della Marina Militare. Nei loro confronti i militari hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo “per equivalente” per un valore di 500mila euroi. I provvedimenti sono stati emessi dal gip del Tribunale di Taranto, Pompeo Carriere su richiesta del pm Maurizio Carbone. Le misure cautelari scaturiscono dall’attività investigativa svolta tra il 2014 ed il 2015 quale naturale prosecuzione delle indagini e dei successivi provvedimenti emessi dalla magistratura tarantina nei confronti di altri sei ufficiali della Marina Militare e di un dipendente civile arrestati per i medesimi reati. Gli approfondimenti investigativi hanno permesso agli inquirenti di focalizzare l’attenzione su alcuni contratti e forniture di servizi in favore della Marina Militare, in particolare del IV e V reparto di Maricommi di Taranto.
Secondo l’accusa gli indagati pretendevano tangenti dai fornitori per una percentuale del 10% sul valore delle forniture pena il ritardato pagamento delle fatture o l’esclusione ingiustificata dalle gare.
In particolare è emerso che gli imprenditori, qualora non avessero pagato una tangente pari al 10% circa del valore dell’importo dell’appalto assegnato, rischiavano ritorsioni come il ritardato pagamento delle fatture o, addirittura, l’ingiusta esclusione dalle gare.
La tangente, una volta riscossa, veniva suddivisa in quote in base al numero di soggetti protagonisti della pratica amministrativa in modo “da remunerare” equamente tutti coloro che partecipavano all’approvazione dell’appalto, della fornitura o del servizio; il tutto naturalmente suddiviso in percentuali formulate in base all’importanza ricoperta da ogni singolo attore.
Il sistema ideato faceva si che gli imprenditori concussi fossero vittime di una vera e propria prassi illecita che in alcuni casi si trasferiva da un comandante all’altro.
Nel corso delle perquisizioni eseguite presso i domicili e gli uffici degli arrestati sono stati sequestrati carte di credito, computer portatili e telefoni cellulari su cui saranno effettuati ulteriori accertamenti.
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