Alle prime ore del mattino odierno, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Taranto, del N.O.R. della Compagnia di Manduria e della Sezione di P.G. – Aliquota Carabinieri della Procura di Taranto, coadiuvati nella fase esecutiva dai militari delle Compagnie Carabinieri di Taranto, Massafra, Francavilla Fontana, Casarano e Roma Trionfale, con il supporto di un elicottero del 6° Elinucleo Carabinieri di Bari Palese ed unità cinofile antidroga ed antiesplosivo del Nucleo Carabinieri Cinofili di Modugno, hanno dato esecuzione, nei comuni di Pulsano (Ta), Crispiano (Ta), Francavilla Fontana (Br), Taviano (Le) e Roma, a 6 provvedimenti cautelari (4 in carcere e 2 ai domiciliari) emessi dal GIP del Tribunale di Taranto dr.ssa Vilma GILLI, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica di Taranto dr.ssa Antonella DE LUCA, nei confronti di:
- SERAFINO Antonio, classe ‘44, residente a Pulsano (Ta), pensionato, pregiudicato;
- GIAQUINTO Giuseppe, classe ‘89, residente a Pulsano (Ta), operaio, con precedenti di Polizia;
- CALDARARO Vincenzo, classe ‘71, residente a Crispiano (Ta), operaio, pregiudicato;
- PARISI Giuliano, classe ‘81, residente a Francavilla Fontana (Br), operaio, pregiudicato;
- RIZZO Andrea, classe ‘90, residente a Taviano (Le), commerciante, incensurato;
- RIZZO Giovanni, classe ‘68, residente a Taviano (Le), operaio, pregiudicato,
variamente ritenuti responsabili di concorso in omicidio premeditato aggravato, porto e detenzione in luogo pubblico di armi da sparo comuni e da guerra, ricettazione aggravata e favoreggiamento personale.
L’odierna attività è il risultato della prosecuzione delle indagini avviate a seguito dell’omicidio del pregiudicato GALEANDRO Francesco, occorso in Pulsano (TA) in data 22 luglio 2016, sulla scorta delle cui prime risultanze investigative, il P.M. inquirente della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Taranto – Sost. Proc. Dr.ssa Antonella DE LUCA – aveva già emesso, in data 27.09.2016, un provvedimento di fermo di indiziato di delitto a carico di MANDRILLO Vito Nicola, quale esecutore materiale dell’omicidio, AGOSTA Maurizio, quale mandante e PERNORIO Giovanni, quale favoreggiatore e custode delle armi, pertanto gli stessi erano stati catturati e trasferiti in istituto di pena, ove si trovano tuttora ristretti. Dopo la convalida del provvedimento, a carico dei soggetti, era intervenuta l’applicazione di ordinanza cautelare.
Nel corso delle citate attività di P.G. era stata inoltre rinvenuta e sequestrata una pistola semiautomatica calibro 7.65 parabellum con matricola abrasa e relativo munizionamento. Le indagini dei Carabinieri, tuttavia, non si sono concluse con il fermo dei tre, ma sono proseguite allo scopo di individuare il secondo killer, la cui esistenza era apparsa da subito assai verosimile, atteso che GALEANDRO era caduto sotto il fuoco di una pistola cal. 9×21, ma anche di munizioni cal. 7.62 per Kalashnikov e che un agguato così efferato, posto in essere mentre la vittima era in movimento con la propria autovettura Smart, aveva sicuramente beneficiato di un sistema organizzativo più ampio.
Gli approfondimenti investigativi condotti dai Carabinieri sotto la guida della Procura jonica hanno così consentito di delineare un quadro completo inerente all’organizzazione ed esecuzione del delitto, nonché di protezione dei killer nelle ore e giorni immediatamente susseguenti allo stesso, individuando, a carico degli odierni arrestati, ruoli ben specifici assunti nell’ambito del grave fatto di sangue, unitamente ai tre già fermati.
Nello specifico, gli inquirenti hanno raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico di PARISI, quale secondo componente del gruppo di fuoco insieme a MANDRILLO che, unitamente allo stesso, portò a termine l’agguato mortale a carico di GALEANDRO; AGOSTA, MANDRILLO, GIAQUINTO, PARISI, CALDARARO e SERAFINO che, in concorso tra di loro, con premeditazione e per motivi abietti, cagionavano la morte di GALEANDRO. In particolare: AGOSTA quale ideatore, mandante e finanziatore dell’omicidio voluto per il controllo criminale di Pulsano. Secondo il teorema accusatorio, quindi, lo stesso, unitamente a SERAFINO, CALDARARO, GIAQUINTO e MANDRILLO, procedeva ad organizzare il fatto di sangue con sopralluoghi e summit riservati, fornendo ai killer le armi utilizzate per l’omicidio, che dagli stessi venivano detenute e trasportate.
RIZZO Giovanni e RIZZO Andrea, infine, rispettivamente padre e figlio, sono accusati, dopo l’esecuzione del delitto, di aver aiutato i due sicari MANDRILLO e PARISI a sottrarsi alle investigazioni immediatamente avviate. Nello specifico, gli stessi offrivano ospitalità ai due killer in fuga, presso la propria abitazione di Taviano, segnatamente al fine di evitare accertamenti tecnici per esaltare tracce di polvere da sparo.
Le indagini, sotto la direzione della Procura tarantina, hanno quindi consentito di accertare l’esistenza di un vero e proprio “pactum sceleris”, finalizzato all’eliminazione fisica del GALEANDRO, diventato figura scomoda nella spartizione degli affari illeciti derivanti dallo spaccio di sostanze stupefacenti in Pulsano e comuni limitrofi, al punto da indurre AGOSTA, con ferocia e determinazione, ad emettere l’ “ordine” di eliminarlo, eseguito dopo un’articolata ed accurata “fase organizzativa” condotta “militarmente” con incontri preparatori, individuazione e procacciamento delle armi e sopralluoghi sul posto ove si sarebbe eseguita l’azione di fuoco, condotta dai due sicari, dopo lunghe ore di attesa nascosti nella fitta vegetazione.
I destinatari delle misure restrittive sono stati tutti condotti presso la casa circondariale di Taranto ad eccezione di RIZZO Andrea e RIZZO Giovanni collocati agli arresti domiciliari.
(Nota stampa dei carabinieri)
Per scriverci e segnalarci un evento contattaci!