Guide turistiche, quanto tempo perso… per poi annullare il bando: ma il turismo è una cosa seria
SI, è una cosa seria. Perché il turismo è economia a 360 gradi e coinvolge servizi, trasporti, ristorazione, strutture ricettive, agro alimentare…
Ma in Puglia si perde tempo e si procede male.
Il caso delle guide turistiche, strumento e servizio fondamentale nella gestione e animazione di una destinazione turistica, è emblematico.
Ripercorriamo brevemente le tappe di quella che sta assumendo i contorni di una vera e propria mala gestione politico amministrativa.
La Regione Puglia ha regolamentato in materia di professioni turistiche con la legge n°13 del 25 Maggio 2012 e la sua integrazione definitiva con la legge n° 26 del 25 Settembre 2012.
L’art. 5 della Legge Regionale n° 26 recita: “L’esame di abilitazione per le figure professionali turistiche, nonché l’esame relativo alla padronanza di una o più lingue straniere, è effettuato dalle Province con cadenza almeno biennale, in base a procedure omogenee definite dalla Regione Puglia con appositi atti amministrativi che possono essere successivamente modificati, sentite le Province, a seguito di esigenze che derivino da indirizzi programmatori o normativi della Regione stessa o da norme nazionali o dell’Unione europea“.
Il relativo regolamento n° 23 nella sezione Prove D’esame stabilisce che la selezione venga bandita dalle Province con cadenza almeno biennale.
La Regione Puglia non ha mai bandito un vero e proprio esame abilitante, neanche in precedenza, in quanto la legge n°13 del 25 Maggio 2012 all’art. 10 (norma transitoria) recita ”In sede di prima applicazione della presente legge, è riconosciuta l’abilitazione all’esercizio della professione di guida turistica e/o accompagnatore turistico a coloro che hanno già esercitato in Puglia le attività di cui al comma 2 dell’articolo 2”, facendo riferimento alla figura della Guida e dell’Accompagnatore Turistico.
Questa norma transitoria si è poi tradotta, con apposito regolamento, in una vera e propria sanatoria.
In pratica, sulla base dell’esclusiva presentazione di documentazione scritta (dunque senza esame) in Puglia sono stati rilasciati i primi, attualmente unici, Tesserini di Guida Turistica.
E le selezioni? Procediamo per ordine:
Settembre 2015: nel corso di un incontro informale con l’allora assessore regionale Gianni Liviano, viene annunciato che nel successivo mese di ottobre la situazione sarebbe stata sbloccata grazie all’assegnazione definitiva delle competenze alle Province.
Novembre 2015; l’agenzia giornalistica Press Regione riporta le dichiarazioni dell’assessore Loredana Capone, intanto subentrata a Liviano, che testualmente afferma: “La preoccupazione rispetto all’espletamento degli esami abilitanti per le guide turistiche è stato il mio primo pensiero non appena insediata”.
“Com’è noto – chiarisce l’assessore – la legge attribuisce alle Province la competenza in materia. E noi le abbiamo convocate già due volte per verificare la possibilità che bandissero i concorsi abilitanti per consentire un rapido espletamento degli esami. Le Province ci hanno risposto di non poter procedere nel 2015 per questioni di bilancio e dunque di dover necessariamente attendere il prossimo anno”.
“Nel 2016 – continua Loredana Capone in quella dichiarazione di dieci mesi fa– è possibile che le competenze tornino alle Regioni. Se questo dovesse verificarsi noi procederemo senza indugio a bandire il concorso”.
Cosa è successo alla fine?
Le competenze vengo sì assegnate alle Province… ma in modo non chiaro tanto che la materia turisticarisultava destinata alle Province ma con la Regione che già intendeva riacquisirla nel breve tempo.
E in questo limbo… cosa fa la Provincia di Taranto?
Decide di istituire un proprio bando!
Il mondo delle aspiranti guide turistiche, praticamente migliaia di giovani e non, tira ovviamente un sospiro di sollievo.
Ben presto, però, la situazione non appare lineare.
Sull’intera procedura incombe lo spettro della poco chiara assegnazione della competenza.
Appare chiara, invece, la mancanza nel bando della parte relativa all’abilitazione in una o più lingue straniere.
La Provincia di Taranto però tira dritto. Emana il suo bando e raccoglie la quota di 100 euro da ogni partecipante a titolo di contributo spese. L’ente procede anche col tentativo di costituzione delle commissioni di valutazione.
Sin qui i fatti.
Durante tutto questo periodo mi sono preoccupata, insieme ai portavoce M5S in Regione Puglia di sollecitare Provincia e Regione a fare chiarezza in tempi brevi. Ciò, allo scopo di evitare l’eventuale blocco della procedura ormai avviata.
Niente: si apre un conflitto tra Regione e Provincia di Taranto. Non vengono nominate le commissioni d’esame e dopo mesi di blocco amministrativo ecco il risultato da noi temuto: annullamento del bando e ritorno al punto zero.
A fine Maggio 2016, la Regione Puglia, intanto, rende definitivo il Turismo tre le proprie competenze.
A fine Luglio, sempre la Regione comunica che la Provincia di Taranto ritira il bando di concorso (e deve restituire le quote raccolte dai partecipanti, i 100 euro).
Da par suo, la Regione s’impegna a rimborsare la Provincia per le spese sostenute (che non sono chiare quali siano) e a emanare due bandi per guide e accompagnatori turistici.
Da quattro anni, dunque, la provincia ionica è senza bando di concorso per le guide e gli accompagnatori turistici. E si è tutti di fronte all’ennesima promessa.
A questo punto ritengo sia doveroso e rispettoso per le migliaia di interessati dare certezze e chiudere con questa eterna e paradossale attesa. Mi aspetto che entro pochi giorni la Regione fissi i calendari e conceda garanzie solide su procedure e criteri da adottare.
Rosa D’Amato
Portavoce M5S al Parlamento Europeo
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