TARANTO – Sono 21 gli apparecchi elettronici da gioco, del tipo “videopoker” e “totem”, sequestrati dai Reparti dipendenti dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Taranto, con la segnalazione alle competenti Autorità di 6 presunti responsabili.
Questo è il bilancio di un’operazione di servizio, condotta dalle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria e del Gruppo di Taranto a contrasto del gioco illegale e irregolare.
Nel corso dei controlli, che hanno riguardato associazioni culturali e circoli ricreativi ubicati nel capoluogo di provincia, sono state individuate e sequestrate 21 apparecchiature elettroniche da gioco, del tipo “videopoker”, risultate non collegate alla rete telematica dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato ovvero messe in esercizio da parte di soggetti giuridici non autorizzati allo svolgimento di tale attività.
Sono stati, pertanto, segnalati alle competenti Autorità complessivamente 6 soggetti, perché sprovvisti delle pertinenti autorizzazioni amministrative o perché avrebbero posto in esercizio apparecchi, del tipo “videopoker”, per il gioco d’azzardo anche in danno di minori.
Per il principio di “presunzione di innocenza” la responsabilità delle persone sottoposte a indagini sarà definitivamente accertata solo ove intervenga una sentenza irrevocabile di condanna.
All’atto degli interventi, sono state anche contestate sanzioni amministrative in relazione all’abusiva messa in esercizio di apparecchi elettronici da gioco del tipo “totem”. Si tratta di “apparecchi terminali”, collegati al “web”, che consentono ai clienti di usufruire illecitamente di piattaforme di gioco “on line”.
Inoltre, le Fiamme Gialle intraprenderanno specifiche attività ispettive dirette alla determinazione delle basi imponibili sottratte a tassazione ai fini dell’imposta unica sui concorsi pronostici e sulle scommesse nonché in relazione al prelievo unico erariale (PR.E.U.).
Nel settore del gioco pubblico la Guardia di Finanza tutela i giocatori da proposte di gioco illegali, insicure e prive di alcuna garanzia, salvaguardando le fasce più deboli, prime fra tutte i minori.
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