Con l’approssimarsi delle festività natalizie ha purtroppo ripreso a manifestarsi il deprecabile e vile fenomeno delle truffe in danno di anziani.
A Taranto infatti un soggetto, spacciatosi per appartenente alle forze dell’ordine, ha contattato telefonicamente una donna ultraottantenne che vive sola in Corso Umberto I, riferendole che il figlio era stato trattenuto in una caserma poiché la sua autovettura, a seguito di grave sinistro stradale, era risultata priva di copertura assicurativa.
Il sedicente ispettore intimava pertanto alla donna di corrispondere una cospicua somma di danaro contante ad un presunto avvocato – asseritamente “in grado di risolvere la questione” – che si sarebbe presentato di lì a poco presso la sua abitazione. Effettivamente, poco dopo l’interlocuzione telefonica, l’anziana donna riceveva la visita del falso professionista che riusciva addirittura a farsi consegnare dalla malcapitata una carta bancomat – e relativo PIN – con cui prelevava 500 €.
Nella tarda mattinata di ieri 30 Novembre, invece, veniva truffata con le medesime modalità una ultrasettantenne di Massafra.
Si invitano pertanto tutti i cittadini, ed in particolar modo le persone anziane, a prestare rinnovata attenzione a questo subdolo stratagemma ordito per sottrar loro somme di denaro, e di allertare immediatamente le forze dell’ordine (telefonando al 112) qualora uno sconosciuto dovesse contattarle con il pretesto di farsi consegnare – o di far consegnare ad altra persona – del denaro necessario “a tirare fuori” un figlio o un prossimo congiunto da vicende giudiziarie o semplicemente perché questi è stato trattenuto presso una caserma a seguito di un grave incidente stradale di cui ha colpa.
Si raccomanda inoltre a figli, nipoti, parenti e stretti conoscenti di persone anziane che abitano sole, di farsi comunque sentire spesso, ricordando loro di adottare ogni utile cautela nei contatti con gli sconosciuti, e di diffidare di chiunque chieda somme di denaro a qualsiasi titolo per servizi che non sono stati richiesti, anche se questi dovesse presentarsi come un appartenente alle forze dell’ordine o un incaricato di pubblico servizi. I pubblici funzionari infatti non sono in alcun modo deputati a riscuotere personalmente somme di denaro.
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