Questa sera si torna a suonare con Fabio Concato
Un progetto che per Paolo Fresu è stata una scommessa, l’omaggio a David Bowie. Tutto è iniziato con una proposta arrivatagli dal Comune toscano di Monsummano Terme dove nel 1969 Bowie fece, da perfetto sconosciuto, la sua prima apparizione italiana in pubblico, non vincendo ma arrivando solo secondo.
E un’altra scommessa, quella del Taranto Jazz Festival, di far diventare la Città dei Due Mari un riferimento per la musica Jazz.
Ieri sera, davanti a un pubblico di 1000 appassionati, entrambe le scommesse sono state vinte. Uno spettacolo coinvolgente, emozionante, «una nuova modalità di intendere il futuro di Taranto» ha detto l’assessore alla Cultura Fabiano Marti e «un sogno che si realizza» ha dichiarato Antonio Oliveti, direttore artistico del Taranto Jazz Festival.
Fresu ha portato sul palco allestito in Piazza Marinai d’Italia i classici che hanno fatto la storia del Duca Bianco, dai più celebri a quelli dell’ultima produzione. Life on Mars, This Is Not America, Warszawa, When I Live My Dreams. Un bis emozionante arrivato dopo una lunga scia di applausi e il pubblico in piedi a ballare e cantare sulle note di Heroes.
«Credevate di essere a un concerto di jazz» ha detto Petra Magoni, voce raffinata a e graffiante che ha interpretato la musica di Bowie, e Taranto ha risposto con entusiasmo.
Con Fresu alla tromba, e la Magoni alla voce, artisti di fama internazionale, Filippo Vignato al trombone, Francesco Diodati alla chitarra, Francesco Ponticelli al contrabbasso, e basso elettrico e Christian Meyer alla batteria.
Questa sera per il secondo appuntamento con Taranto Jazz Festival, Fabio Concato e il Paolo Di Sabatino Trio che esploreranno in chiave jazz il repertorio di piccole grandi storie di quotidianità del cantautore milanese.
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