TARANTO – Alle ore 15,00 circa del 11.03.2018, all’interno della propria abitazione, ubicata a Taranto in Via Diego Peluso, veniva rinvenuto dai Carabinieri il cadavere di Mario D’AMATO, pensionato 83enne. Il rinvenimento della salma è avvenuto dopo che l’operaio tarantino 27enne COSIMO CASONE, portatosi presso la caserma del Comando Provinciale carabinieri di Taranto verso le precedenti ore 13.45, aveva riferito di aver ucciso l’anziano. Sul posto si sono immediatamente recati i carabinieri della Compagnia di Taranto, e, dopo la conferma della presenza del corpo esanime del D’AMATO, nell’abitazione di Via Diego Peluso sono giunti il Pubblico Ministero di turno presso la Procura di Taranto, Dottoressa Giovanna CANNARILE, accompagnata dal medico legale e dai militari della Sezione Investigazioni Scientifiche del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Taranto.
All’esito dei preliminari accertamenti, è emerso che la causa del decesso è verosimilmente lo strangolamento. Tale dinamica è risultata coerente con quanto aveva già riferito ai Carabinieri il CASONE, muratore conoscente della vittima, che aggiungeva di essersi recato alle 21 di ieri sera presso l’abitazione dell’83enne, con il quale intraprendeva un diverbio per una piccola somma di denaro, diverbio che poi degenerava in una vera e propria lite durante la quale, secondo quanto riferito dal 27enne, la vittima lo avrebbe colpito con un bastone, ed egli quindi gli avrebbe stretto le sue mani intorno al collo fino a strangolarlo. L’uomo ha confermato la dinamica in presenza del proprio legale al Pubblico Ministero all’interno della caserma dei carabinieri di Viale Virgilio, ed all’esito dell’interrogatorio veniva dichiarato in stato di fermo per il reato di “omicidio” ed associato presso la Casa Circondariale di Taranto, in attesa dell’udienza di convalida che si terrà nei prossimi giorni.
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