TARANTO – Un ventenne pregiudicato tarantino è stato tratto in arresto in esecuzione di una misura cautelare in carcere disposta dal G.I.P. presso il Tribunale di Taranto, su richiesta della locale Procura della Repubblica, per rapina e sequestro di persona.
La sera dello scorso 23 settembre, nel risalire dal lungomare cittadino, tre minori di età compresa tra i 12 e 13 anni, furono avvicinati dall’indagato e costretti, dietro minaccia di morte, a svuotare le tasche ed a consegnargli i telefoni cellulari ed il danaro in loro possesso.
Furono, poi, condotti verso la spiaggia, ed una volta lì, costretti a togliersi le scarpe e a restare seduti, in silenzio, su un’angusta piattaforma di legno, con la minaccia di non raccontare nulla ai genitori.
L’uomo riuscì a convincere i giovani che sarebbero stati controllati da altri complici.
Così, sono rimasti nascosti per un lungo lasso di tempo: i tre minori, seppure impauriti, hanno trovato il coraggio di allontanarsi, decidendo, per evitare incontri pericolosi, di raggiungere il molo via mare, procedendo in una zona buia.
Una volta lì, con i vestiti bagnati, furono aiutati dal custode presente sul posto a raggiungere la strada, e finalmente i propri genitori, cui hanno immediatamente raccontato la triste disavventura.
Grazie alla descrizione fornita dalle giovani vittime, i Falchi della Squadra Mobile sono risaliti in breve tempo all’identità del malvivente, che è stato riconosciuto in foto dai ragazzi.
Nei suoi confronti, sono state, allo stato, contestate le ipotesi di rapina e di sequestro di persona, tenuto conto che i minori, dopo la sottrazione dei telefoni cellulari e del danaro, e privati per giunta delle scarpe, sono stati costretti per oltre un’ora a permanere in una zona da cui era difficile fuggire, con la minaccia di essere controllati da altri complici dell’indagato.
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