TARANTO – Nel pomeriggio di ieri, la Squadra Mobile ha dato esecuzione al fermo per indiziato di delitto disposto dalla Procura della Repubblica di Taranto (P.M. dr. Lanfranco Marazia) a carico di Piemonte Daniele, appena ventenne, ritenuto responsabile del reato di tentato omicidio.
Nella mattinata del 28 marzo, intorno alle 11,30, un uomo, a bordo del suo scooter nei pressi di Piazza Fontana, fu attinto agli arti inferiori da vari colpi di pistola calibro 380 esplosi a brevissima distanza da un soggetto a volto scoperto.
Le indagini hanno preso le mosse dalle immagini registrate da una telecamera del sistema di videosorveglianza cittadina situata proprio in Piazza Fontana. Si è, infatti, rilevato che un soggetto a volto scoperto staziona sul marciapiede antistante il bar come se stesse aspettando qualcuno. Poco dopo, sopraggiunge un altro soggetto a bordo di scooter che, dopo aver fatto un’inversione a U, viene attinto da colpi di arma da fuoco da parte dell’uomo in piedi, il quale continua a sparare anche dopo che la vittima è rovinata al suolo. Subito dopo il ferimento, l’aggressore sale su un motociclo parcheggiato nei pressi del bar e si allontana.
Dalla visione delle altre telecamere cittadine, è stato possibile ricostruire a ritroso ulteriori dettagli identificativi del percorso compiuto dall’aggressore nei momenti immediatamente precedenti al compimento dell’azione delittuosa. In particolare, qualche minuto prima, sopraggiunge in Piazza Fontana un motociclo di colore scuro tendente al blu con un bauletto portacaschi sulla parte posteriore con a bordo due persone, una delle quali staziona sul marciapiede antistante il bar.
Poco dopo, da via Cariati in direzione Piazza Fontana si vede sopraggiungere un altro ciclomotore con il solo conducente a bordo che, dopo aver superato l’incrocio, compie una manovra di inversione a U e sembra andare incontro all’uomo che stazionava sul marciapiede.
Quest’ultimo estrae la pistola ed esplode tre colpi di arma da fuoco a distanza ravvicinata, sale a bordo del motociclo precedentemente parcheggiato e si allontana imboccando il Ponte di Pietra.
Dall’analisi delle altre telecamere cittadine, è stato possibile individuare se non la targa, la marca ed il modello dello scooter. Solo le stesse del motociclo intestato al padre dell’aggressore, in uso al figlio.
Così, sulla scorta delle immediate indagini, si è appreso che l’avvenimento era riconducibile ad una sorta di ritorsione per un animato litigio, avvenuto due giorni prima, tra la vittima ed il padre dell’aggressore. In quell’occasione, il secondo aveva riportato delle gravi ferite al volto, rendendo necessario un intervento chirurgico maxillo-facciale.
Accanto alla ricostruzione degli spostamenti dell’aggressore attraverso la visione delle telecamere, è stata disposta in via di urgenza l’intercettazione ambientale e delle utenze telefoniche in uso ai familiari più stretti dell’aggressore.
A questo si aggiunge la circostanza che il fermato si è reso irreperibile sin dal momento successivo all’agguato, spegnendo anche la utenza telefonica a lui in uso.
Dal quadro probatorio, è emerso chiaramente che il Piemonte Daniele è autore dell’agguato a mano armata nell’ambito di un chiaro disegno criminoso volto a vendicare il brutale pestaggio subito dal padre due giorni prima.
In esecuzione del fermo di indiziato di delitto, disposto dalla Procura della Repubblica di Taranto, il personale della Squadra Mobile, dopo le formalità di rito, ha tradotto il giovane presso la Casa Circondariale di Taranto.
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