Importantissime sono le novità in merito alle terapie domiciliari anti-Covid, uno studio conferma che funzionano, hanno ridotto sintomi e quasi azzerato tasso di ospedalizzazione.
“Abbiamo il piacere di rendere noto, nell’attesa delle ulteriori pubblicazioni, il primo studio scientifico del Comitato Terapia Domiciliare Covid 19, dedicato a tutti coloro che hanno sempre creduto nella nostra serietà e dedizione ed anche a coloro che hanno tentato, con ogni mezzo, di screditarci” – ha riferito l’avv. Erich Grimaldi, presidente del Comitato (https://www.terapiadomiciliarecovid19.org/ e https://www.facebook.com/terapiadomiciliarecovid19/).
Il comitato è nato da un gruppo informale di cittadini e medici per fornire supporto terapico ai cittadini durante l’emergenza Covid-19, per scambiarsi informazioni cliniche e mettere a punto un protocollo di cure domiciliari in assenza di direttive specifiche, se non quella della Tachipirina e vigile attesa (per informazioni a info@terapiadomiciliarecovid19.org) esistente ancora oggi.
A far nascere il Comitato, quello che oggi è una realtà concreta, è stato l’avvocato Erich Grimaldi del Foro di Napoli, che il 14 marzo 2020 ha creato il gruppo Facebook #esercitobianco a sostegno di medici ed infermieri.
I trattamenti consistevano in indometacina, aspirina a basso dosaggio, omeprazolo e un integratore alimentare a base di flavonoidi, più azitromicina, eparina a basso peso molecolare e betametasone secondo necessità, la cui efficacia è ora confermata da uno studio pubblicato da una rivista scientifica americana.
“La diagnosi precoce e la gestione precoce dei pazienti hanno ridotto la durata dei sintomi del COVID-19 e ridotto praticamente a zero il tasso di ospedalizzazione” ha riferito Grimaldi.
Lo dimostra lo studio frutto del Comitato, reso disponibile in anteprima nella pubblicazione della rivista Medical Science Monitor che ha eseguito una analisi retrospettiva sugli esiti e sui tassi di ospedalizzazione di pazienti in Italia con diagnosi confermata di COVID-19 precoce e trattati a casa entro 3 giorni o dopo 3 giorni dall’insorgenza dei sintomi con farmaci di prescrizione e non di prescrizione.
Il lavoro ha, come prima firma, quella del professore Serafino Fazio, componente del Consiglio Scientifico del Comitato Cura Domiciliare Covid-19, già professore di medicina Interna all’Università di Napoli.
I co-autori sono Paolo Bellavite (già professore di Patologia generale alle Università di Verona e di NgoziBurundi), Elisabetta Zanolin (Dipartimento di Diagnostica e Sanità Pubblica dell’Università di Verona) , Peter A. Mc McCullough (Department of Cardiology, Truth for Health Foundation, Tucson, AZ, USA) che ha sottoscritto lo schema terapeutico del Comitato Cura Domiciliare Covid-19, Sergio Pandolfi (Neurochirurgo – Ozonoterapeuta, Docente al Master di II° livello in ossigeno-ozono terapia Università di Pavia) e Flora Affuso (ricercatrice indipendente).
Lo studio è stato appena reso disponibile in anteprima dalla rivista peer-review “Medical Science Monitor” lo studio “Retrospective Study of Outcomes and Hospitalization Rates of Patients in Italy with a Confirmed Diagnosis of Early COVID-19 and Treated at Home Within 3 Days or After 3 Days of Symptom Onset with Prescribed and NonPrescribed Treatments Between November 2020 and August 2021” (Studio retrospettivo sugli esiti e sui tassi di ospedalizzazione di pazienti in Italia con diagnosi confermata di COVID-19 precoce e trattati a casa entro 3 giorni o dopo 3 giorni dall’insorgenza dei sintomi con farmaci di prescrizione e non di prescrizione tra novembre 2020 e agosto 2021) (https://www.medscimonit.com/abstract/index/idArt/935379).
Lo studio mirava a indagare, attraverso l’esame delle cartelle cliniche, gli esiti e i tassi di ospedalizzazione in una serie di pazienti con diagnosi confermata di COVID-19 precoce trattati a casa con farmaci e integratori alimentari a base di flavonoidi e vitamina C. Sono state analizzate le cartelle cliniche di una coorte di 158 pazienti italiani con COVID-19 in fase iniziale trattati a domicilio.
L’associazione della tempestività del trattamento e delle variabili cliniche con la durata dei sintomi e con il rischio di ricovero è stata valutata mediante tecniche di regressione logistica.
Le analisi di regressione hanno mostrato che il rischio di un peggioramento, tale da dover ricorrere all’ospedalizzazione, aumenta di circa 4 volte per ogni giorno di ritardo nell’inizio della terapia.
In conclusione, questo studio sul mondo reale dei pazienti nella società colpita dalla pandemia ha mostrato che la diagnosi precoce e la gestione precoce dei pazienti hanno ridotto la durata dei sintomi del COVID-19 e ridotto praticamente a zero il tasso di ospedalizzazione.
Va precisato che il disegno dello studio (retrospettivo e senza gruppo di confronto) non consente di valutare l’efficacia della terapia utilizzata ma il risultato suggerisce la possibilità di effettuare ulteriori studi “randomizzati” laddove ciò sia possibile e per i quali i ricercatori si dichiarano disponibili a collaborare.
Per medici che volessero collaborare e dare la propria disponibilità per assistere precocemente i pazienti che hanno contratto il Covid, secondo il protocollo del Comitato è disponibile il link seguente per iscriversi alla relativa web app https://www.terapiadomiciliarecovid19.org/iscrizione…/ .
Vito Piepoli
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