Una grande manifestazione anti-nucleare a Tokyo contro la politica energetica del governo a tre mesi dal terremoto e dallo tsunami dell’11 marzo che ha provocato l’incidente di Fukushima.
Organizzata da Greenpeace ed altri gruppi, la manifestazione si affianca così in modo polemico – denunciando anche il modo in cui il governo e la Tepco hanno reagito alla crisi nucleare, la peggiore della storia – alle cerimonie ufficiali organizzate per ricordare le vittime del disastro, oltre 23mila comprese 8mila dichiarate disperse.
E’ stato osservato un minuto di silenzio alle 14, 46 del pomeriggio, nel momento in cui tre mesi fa il terremoto del nono grado ha scatenato l’enorme onda di tsunami. Il primo ministro Naoto Kan – contro il quale si moltiplicano le richieste di dimissioni – ha visitato le zone più colpite dal disastro, dove 90mila persone vivono nei rifugi. Kan parteciperà anche a un convegno organizzato a Kamaishi per organizzare la ricostruzione.
Molti giornali giapponesi in questi giorni hanno criticato il modo in cui il governo sta gestendo l’emergenza : “L’assistenza data alle zone colpite dal disastro è stata insufficiente – ha scritto il Yomiuri Shimbun – ci sono stati ritardi nella rimozione delle macerie, e la ricostruzione delle case deve essere ancora avviata nel modo giusto”.
Senza contare che solo nei giorni scorsi il governo ha fornito nuovi dati che raddoppiano la quantità di sostanze radioattive fuoriuscito dall’impianto nucleare di Fukushima nella prima settimana dopo l’incidente, che è stato del grado 7 della scala che misura gli incidenti nucleari, lo stesso del disastro di Chernobyl.
Fonte: Adnkronos
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