Tornano liberi i tre braccianti arrestati il 2 marzo scorso, poiché accusati dell’aggressione a un pastore e di furto ed avvelenamento di ovini. Il gip Antonia Martalò ha revocato, nonostante il parere sfavorevole del pm, la misura cautelare dei domiciliari per Francesco Paolo Mero, 58enne, Antonio Mero, 26enne e Alessandro Mero, 22enne. Accolta dunque l’istanza presentata dai loro difensori, gli avvocati Ivana Quarta e Giuseppe Minerva.
Il giudice ritiene che non è da escludere “che l’episodio denunciato sia stato, nella realtà, mera ipotesi di reciproca aggressione tra le parti contrapposte già reiteratamente e storicamente in contrasto”.
Ricordiamo che lunedì scorso si è tenuto l’interrogatorio di garanzia dei braccianti di Avetrana, i quali hanno riferito la propria versione dei fatti. Hanno specificato che il motivo di risentimento degli allevatori nei loro confronti affonda le proprie radici nel passato. Gli stessi Mero avrebbero presentato a loro volta, in Procura, ben 30 denunce e querele a partire del 1994 per pascolo abusivo e danneggiamento.
I legali dei Mero hanno depositato, sempre nella giornata di lunedì, una corposa memoria difensiva, corredata da un video. Dalle immagini relative alla presunta aggressione del 10 dicembre scorso, visionate dal giudice, si vedrebbe un uomo “con i tratti somatici tipici degli uomini dell’est” (identificabile nel pastore rumeno) aggredire Alessandro Mero. A riprova di ciò, ci sarebbero lesioni certificate da un medico. Quanto al presunto furto dello zaino del pastore, le immagini smentirebbero quanto affermato dai denuncianti. Riguardo poi la detenzione di un bastone in ferro, le riprese certificherebbero come questo fosse nella disponibilità del bracciante (assieme allo zaino), con “l’intento di portarli come prova dell’accaduto, negli uffici della polizia, cosa che effettivamente accadde”.
Ricordiamo che il 2 marzo scorso, i militari della Compagnia Carabinieri di Campi Salentina, hanno bussato alla porta dell’abitazione dei Mero per arrestarli. I tre sono stati ristretti ai domiciliari su richiesta del Pubblico Ministero, Antonio Negro con le accuse di violenza privata, rapina, uccisione di animali, furto, lesioni personali e rapina commessa da più persone riunite. A carico del minore F.P., indagato per gli stessi reati, è stato aperto un procedimento penale presso il Tribunale per i Minorenni di Lecce.
Tutto è nato dalla denuncia dei titolari di un’azienda agricola di Nardò che hanno raccontato agli uomini delle forze dell’ordine l’aggressione subita dal loro collaboratore rumeno, mentre era intento a pascolare il gregge su alcuni terreni.
Autore: Angelo Centonze su lecce24.it
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