Spiaggia sporca, contenitori e cassonetti colmi di rifiuti, proliferare del randagismo, mancanza di acqua potabile servizi igienici chiusi discariche in prossimità di breakfast
Queste sono le problematiche rappresentate da diversi turisti di “inizio estate” e una moltitudine di proprietari di residenze estive, pendolari, titolari di esercizi commerciali e di attività ricettive della zona balneare di Torre Ovo che, attraverso questa Associazione, vogliono portare all’attenzione del Sindaco del Comune di Torricella competente per giurisdizione in quanto titolare di specifici “poteri-doveri” di intervento in materia di tutela dell’ambiente e, soprattutto di tutela della salute e dell’incolumità pubblica.
La tutela dell’ambiente e del patrimonio naturale deve essere garantita da tutti gli enti pubblici e privati e dalle persone fisiche e giuridiche pubbliche e private, mediante un’adeguata azione che sia informata ai principi della precauzione, dell’azione preventiva, della correzione in via prioritaria alla fonte, dei danni causati all’ambiente e,quando gli enti vengono allertati sulle problematiche ambientali e sui rischi per la tutela dell’incolumità e della salute pubblica è indispensabile che questi diano concrete risposte alle urgenti esigenze dei cittadini attivando tutte quelle procedure previste dall’art. 54 del Dlgs. 267/2000, finalizzate alla rimozione delle situazioni di pericolo in essere. La zona balneare di Torre Ovo che dal mese di giugno al mese di agosto ospita circa 25.000 nuclei familiari, potrebbe essere una risorsa per il Comune di Torricella quindi, chi di competenza, dovrebbe ricordare che le spiagge devono essere rese ffruibili ancora prima dell’inizio della stagione balneare.
Ma entriamo nel merito delle lamentele che puntualmente ogni anno al giungere della stagione balneare si ripetono.
Il primo impatto negativo ambientale e paesaggistico é rappresentato dalle fioriere della “pista ciclabile e la piazza del centro e da quella poco distante conosciuta come il “bagno dei cavalli” dove le erbacce, e qualche tombino sprovvisto di copertura la fanno da padrone.
Altro degrado ambientale e paesaggistico è rappresentato “pini marini” posti sull’arenile lungo il muretto della passeggiata a mare che, a causa della mancata cura la vegetazione posta alla base del tronco impedendone la “ossigenazione” ha fatto ingiallire le piante un tempo rigogliose. La nota più dolente riguarda Il mancato svuotamento dei contenitori in cemento posizionati sulla spiaggia e dei cassonetti dei rifiuti posti sotto il sole, rappresentano il massimo dell’indecenza igienico-sanitaria.
I contenitori dei rifiuti in “macerazione e purulenti” sotto il sole in spiaggia, non vengono svuotati da una settimana e per tale motivo, sono diventati un ricettacolo di insetti di vario genere (sciami di mosche in particolare) e richiamo di cani randagi che trovano di cui alimentarsi. A proposito dei cani, il randagismo sta assumendo proporzioni di carattere igienico-sanitario ma anche di pericolo per la sicurezza e l’incolumità pubblica (molto spesso i cani randagi si spingono sulla spiaggia) per i quali l’Amministrazione Comunale, , è chiamata a non sottovalutare questo dilagante fenomeno.
Acqua potabile e bagni pubblici la mancanza di questi “beni essenziali” in un posto turistico come Torre Ovo, rappresentano la vera piaga per i frequentatori di questa meravigliosa zona balneare. In particolar modo i commercianti e i titolari di bar, breakfast,residence e alberghi, addebitano proprio a queste carenze di primaria necessità il costante calo di turisti, e le permanenze diventano sempre più brevi.
L’acqua potabile viene fornita dai privati a mezzo di bottini il cui costo ammonta a 80 Euro per 70 quintali e un bar normalmente ha bisogno di due bottini a settimana. La mancanza di servizi igienici costituiscono motivo di litigi tra i fruitori della spiaggia(di giorno) e i frequentatori dell’intera zona balneare (di sera).
In tutto Torre Ovo vi é un solo bagno pubblico a ubicato nell’area mercatale, a circa 500 metri dal centro della spiaggia, non sempre aperto o spesso con lo “sciacquone” che non funziona. Spesso i titolari delle attività commerciali per evitare di litigare con i bagnanti che pretendono l’utilizzo dei bagni privati,sono costretti a sopperire alla carenza dei bagni pubblici e mettere a disposizione le proprie toilette.
Non é forse il caso che l’Amministrazione Comunale nel periodo di maggiore afflusso turistico provveda alla sistemazione di bagni chimici?
In tal modo si andrebbe incontro alle “esigenze fisiologiche” di quelle persone che, soprattutto di sera, quando non possono andare in mare o sulla scogliera, possano usufruire(almeno nei mesi di Luglio-Agosto) di tali provvisori servizi igienici.
Il Comune di Torricella ha i suoi introiti attraverso l’ICI (ora IMU) e la TARSU, e allora: se pagare le tasse è un DOVERE, è anche un DIRITTO averne i servizi!
E’ bene ricordare che nell’anno 2008, quando la Regione Puglia, a seguito di “studi di sostenibilità ambientale e paesaggistica” che avevano portato ad individuare nel territorio del Comune di Torricella e più specificatamente nella zona balneare di Torre Ovo, le condizioni che avrebbero dovuto migliorare la qualità ambientale e paesaggistica con la realizzazione di opere(poi risultate inutili) per la promozione del turismo. Il progetto che prevedeva il “ripascimento” delle spiagge, la “barriera anti erosione a mare” e il rinforzo delle rocce dei muri di contenimento del litorale di Torre Ovo, nonché la realizzazione della “pista ciclabile,” alla fine si dimostrò solo un affare per gli addetti ai lavori in quanto dopo venne fuori che una consistente fetta di quei 750.000 Euro di finanziati con Fondi POR Puglia 2000-2006, venne utilizzata “allegramente” tanto che a conclusione dell’inchiesta, (4 ottobre 2010) scaturita da una mia denuncia presentata il 27 maggio del 2008 , il Sostituto Procuratore della Repubblica Dott.ssa Daniela Putignano, emise ben 8 avvisi di garanzia per i reati di “frode,falso ideologico,abuso d’ufficio,truffa e danni ambientali” per il quale da poco ha avuto inizio la fase istruttoria del processo per il quale il 16 gennaio u.s. sono stato sentito come teste a carico dei di 4 indagati rinviati a giudizio. Le opere di prima necessità di cui questo posto turistico ha necessariamente bisogno sono: l’acqua potabile e adeguati servizi igienici! La barriera frangiflutti e la pista ciclabile si sono dimostrate delle opere inutili e dannose per il paesaggio e per l’ambiente. La prima perché realizzata con “materiali edili di risulta” smaltiti in mare, oltre a non proteggere la carreggiata dall’invasione dell’acqua ha arrecato irreparabili danni ambientali che hanno portato alla distruzione della “posidonia” che un tempo formava una prateria insostituibile elemento di stabilizzazione della sabbia e del fondale. Le correnti marine sono state deviate e l’erosione ha portato via circa 80 metri di spiaggia soprattutto nei pressi dell’isoletta dove quello che rimaneva della postazione militare e del porticciolo risalente al IV s. a C. una volta accessibili dall’arenile, ora si trovano sommersi dal mare. La pista ciclabile con il suo muro in cemento alto circa 70 cm. adornato a tratti da piantine rinsecchite, oltre a rappresentare un serio pericolo per gli automobilisti( e non solo) è fruita da pochissimi e rari ciclisti, ma è utilizzata prevalentemente da spregiudicati piloti di passeggino a caccia di brividi da alta velocità.
Per quanto sopra esposto, faccio mio l’invito di tutti quei cittadini che attraverso la mia persona hanno espresso il loro attuale “disagio balneare,” affinché questa amministrazione provveda a breve termine, all’eliminazioni di tutte quelle problematiche di carattere igienico sanitario nonché di pericolo per sicurezza dei cittadini ai fini della tutela della salute e della pubblica e privata incolumità.
Certo di un Vs. fattivo e sollecito interessamento, distintamente saluto.
Mimmo CARRIERI
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