Torricella – Una giornata invernale inusuale per il suo caldo tepore si è rivelata tutt’altro che serena per due ventenni torricellesi, disoccupati ed incensurati.
Con l’obiettivo di racimolare qualche euro “facile”, nella prima mattinata di ieri, i due disoccupati si sono introdotti nel cortile di una villa estiva in quel momento incustodita, sita lungo la fascia costiera, al confine tra i Comuni di Lizzano e Torricella. I due, dopo aver accatastato all’esterno del muro di cinta un discreto quantitativo di materiale ferroso e di reticolato, che si accingevano a caricare sulla loro Fiat Punto, col chiaro intento di andare a rivendere il tutto presso qualche punto di raccolta compiacente, sono stati sorpresi da una pattuglia di un istituto di vigilanza di Lizzano e, pertanto, una volta a bordo del loro veicolo, si sono dati a precipitosa fuga in direzione del loro paese. I due vigilanti, nel frattempo, hanno prontamente allertato la Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Manduria, comunicando targa, colore e modello del veicolo in fuga. Tutte le auto in servizio esterno in quel momento sono così state attivate nelle ricerche finché, di fatto, il mezzo in fuga è stato intercettato da una pattuglia dei Carabinieri della Stazione di Torricella, lungo la fascia costiera. Ai militari che gli intimavano l’ALT, il giovane alla guida rispondeva accelerando l’andatura e dando luogo ad un inseguimento durato circa un paio di chilometri, allorquando i due occupanti del mezzo sono stati costretti ad interrompere bruscamente la loro scampagnata fuori porta.
I due ventenni sono stati tratti in arresto dai militari operanti con l’accusa di furto in abitazione in concorso. Gli stessi sono stati immediatamente posti a disposizione del P.M. di turno della Procura di Taranto, Dr. Remo Epifani, il quale ha disposto immediatamente la loro traduzione presso il Tribunale del capoluogo, al fine di procedere col rito direttissimo. Nel primo pomeriggio, a seguito di richiesta di patteggiamento da parte di entrambi gli arrestati, il Giudice De Tomasi, che ha presieduto l’udienza, li ha condannati alla pena della reclusione di mesi otto e giorni venti e alla multa di euro 400 cadauno, pena sospesa.
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