La diagnosi e i rimedi che il Commissario Silletti ha intenzione di portare avanti non convincono la popolazione salentina, tanto più se si apprende che il batterio xylella fastidiosa potrebbe essere stata introdotta in Puglia in occasione di un meeting organizzato presso l’Istituto Agronomico Mediterraneo di Valenzano (Bari) nel 2010. Ma l’idea di estirpare parte del grande patrimonio arboreo, culturale ed economico che caratterizza il Salento e di immettere una notevole quantità di prodotti chimici in migliaia di ettari di territorio già fortemente contaminato, non può essere digerita facilmente dai salentini.
Quasi ogni giorno si tengono incontri pubblici per parlare del fenomeno nei vari comuni della provincia Lecce, per fare il punto della situazione, per capire cosa fare, come agire, capire quali sono i rischi per gli alberi e per la salute. La gente si interessa, non vive il fenomeno con indifferenza. Tutti in qualche modo si sentono coinvolti, i titolari di aziende agricole, i proprietari di alberi di ulivo (non solo agricoltori professionisti), ma anche chi è semplicemente cosciente dell’importanza che hanno gli ulivi nel nostro ecosistema e nell’economia territoriale, e da chi è preoccupato dalla tossicità dei fitofarmaci che dovrebbero essere impiegati in base al piano di contrasto a xylella. La LILT ha preso una posizione di netta contrarietà in merito, affermando la loro cancerogenicità.
Anche il mondo dello spettacolo e della letteratura si sta mobilitando per la difesa degli ulivi. Lo scrittore pugliese Pino Aprile ha ritenuto che questo “è il momento di agire” ed ha lanciato un appuntamento ai cittadini a riunirsi a Piazza Sant’Oronzo a Lecce per la Domenica delle Palme.
“Vogliono distruggere centinaia di migliaia di ulivi nel Salento. Ufficialmente per fermare la Xylella ma i dubbi sulle reali motivazioni, celate dietro questo batterio, crescono ogni giorno di più”, scrive sulla pagina facebook dedicata all’evento. “Non si comprende, ad esempio, perché la Commissione Europea – aggiunge – si sia limitata a decretare una così grave condanna a morte senza inviare dei propri tecnici sul posto a toccare con mano la situazione; non si capisce, inoltre, perché nessuno voglia fare caso al recupero di alcuni ulivi, che venivano dati per persi, una volta trattati dagli agricoltori pugliesi con metodi naturali”.
Quest’ultimo riferimento è a chi, come l’associazione Spazi Popolari, sta curando gli alberi malati con dei rimedi semplici semplici e naturali.
Sulla pagina facebook “Terroni di Pino Aprile” si legge inoltre : “Fare sentire la propria voce non è semplice, soprattutto quando dall’altra parte non c’è qualcuno incline all’ascolto. I cittadini del Sud lo sanno bene. Eppure non si può lasciare che vengano uccisi migliaia di ulivi senza che ci sia chiarezza, confronto con il territorio e la certezza che sia veramente quella l’unica alternativa possibile.
Di qui l’appello dello scrittore: “Per denunciare i tanti silenzi e le omissioni su questa vicenda, diamoci tutti un appuntamento: il prossimo 29 marzo, in occasione della Domenica delle Palme, facciamoci trovare tutti a Lecce in piazza Sant’Oronzo (proprio vicino all’ulivo). Con in mano un ramoscello, chiederemo insieme trasparenza e verità.
L’appuntamento è per le ore 10.00 in Piazza Sant’Oronzo, a Lecce, domenica 29 marzo. Potete seguire l’evento facebook al seguente link: https://www.facebook.com/events/951381421561876/.
Ulivi, personaggi dello spettacolo e della letteratura si mobilitano:
Per Albano, residente a Cellino San Marco, in una casa circondata da ulivi, «Estirpare gli ulivi infettati dalla Xylella non serve, rischiamo di distruggere la nostra terra inutilmente». Poi aggiunge: «È la ricerca che deve scendere in campo. Immaginare il Salento senza ulivi sarebbe come immaginare il Vaticano senza la Cappella Sistina, senza i santi, senza Dio». Il cantante ricorda che gli ulivi hanno resistito anche a minacce più gravi e che siano in grado di rigenerarsi anche da un tronco apparentemente morto.
Anche lo scrittore Pino Aprile, originario di Gioia del Colle, molto legato al mezzogiorno, si spende per la causa. Sulla pagina facebook “Terroni di Pino Aprile” è comparso un post a firma dello scrittore, che riporta un dialogo tra lui e Albano, «”Sai Albano” gli ho detto “Nandu Popu mi ha raccontato di contadini che hanno semplicemente usato i metodi dei loro padri e dei loro nonni: dissodare la terra per far respirare le radici, 100 litri di acqua, un chilo di rame, un chilo di calce e una bella pitturata alla pianta. E gli ulivi ora stanno bene”».
I due sono convenuti sull’idea che bisogna «dare delle guardie del corpo ai nostri ulivi» per salvare 60 milioni di piante di ulivo in Puglia.
Decidono così di chiamare Nandu Popu (Sud Sound System), che peraltro è un esperto del campo, e Giuliano Sangiorgi (Negramaro) e rivolgono un appello ai «Pugliesi di nascita, di cuore o solo per desiderio».
L’appello è stato subito colto anche dal regista Edoardo Winspeare, cresciuto a Depressa (Tricase). «Non possiamo pensare ad un Salento senza ulivi. Non possiamo sradicarli», ha affermato.
Anche Treble, membro fondatore dei Sud Sound System (ora fuoriuscito), si batte da tempo contro il piano di contrasto alla xylella. E ci si aspetta che nei prossimi giorni altri artisti aderiranno all’appello di Albano e Pino Aprile oppure si mobiliteranno in qualche altro modo in difesa degli ulivi.
Marcello Greco su http://www.tagpress.it/
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