La strage di ulivi secolari monumentali in Puglia da parte di bande criminali per fare business sulla legna da rivendere al mercato nero sono la punta dell’iceberg dell’allarme sicurezza nelle campagne. Non solo Xylella. Gli alberi di ulivo sono anche devastati dai ladri di legname.
Decapitati e segati. Forse per diventare legna da ardere o mobili di pregio. Una “strage” di ulivi quella che è stata compiuta nei giorni scorsi in una contrada a Sava, otto le piante tagliate secondo quanto denunciato dal proprietario ai carabinieri.
«Brutta visione del proprietario di piccolo terreno agricolo che a breve avrebbe dovuto iniziare la raccolta delle olive, , è quanto si legge sul pagina di facebook dell’ambientalista Mimmo Carrieri – giunto sul posto in contrada San Giovanni in agro di Sava, ha avuto l’amara sorpresa nel vedere ciò che restava di otto alberi. Ben sette erano stati alberi tagliati e asportati sino a pochi centimetri dalla base ed uno “mutilato” a metà. Superato lo shock l’uomo non ha potuto fare altro che recarsi in presso la stazione dei Carabinieri a denunciare l’accaduto».
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