Il 23 marzo 2022 ho lasciato Avetrana con una valigia piena di sogni, le friselle che avrebbero tenuto vivo il mio legame col Sud e la forte determinazione di farcela. Il mio lavoro come operatore socio sanitario mi aveva dato la forza necessaria per affrontare gli anni difficili trascorsi nella trincea del Covid e guardare avanti, apprezzando le strade alberate che mi hanno accolto appena arrivato a Reggio Emilia, i mandorli in fiore e i miei amici avetranesi trasferiti a Reggio da tempo immemore che mi hanno ripetuto le parole che mi hanno accompagnato in questo percorso: “Ce la farai, vestiti del tuo sorriso migliore, sii umile e forte… il resto verrà da sé…” .
Ho incontrato tante persone, alcune sofferenti, altre profondamente riflessive. Ho trascorso notti in corsia, ricevuto ringraziamenti e dovuto pagare l’affitto dell’appartamento in cui mi sono trasferito, in cui ho sperimentato nuovi piatti di altre tradizioni regionali, dai partenopei ai calabresi, pieni di colori e sapori del Sud.
Ci sono stati momenti in cui, alla fine di una lunga giornata di lavoro, i ricordi di Avetrana, con i suoi vicoli, la mia famiglia e gli amici, e il Torrione, come pagine di un libro da sfogliare, riempivano la mia mente e mi chiedevano di essere rivisitati per trovare la forza di andare avanti.
Ora mi trovo qui, a Reggio Emilia, a lavorare in una delle cliniche più importanti dell’Emilia Romagna, un fiore all’occhiello del sistema sanitario italiano, orgoglioso del mio passato ad Avetrana e del mio presente a Reggio Emilia.
Ringrazio me stesso per la forza che ho avuto, i miei amici avetranesi che mi hanno teso la mano e Reggio Emilia, una splendida città che mi ha accolto a braccia aperte con il suo calore emiliano e il suo delizioso lambrusco.
Vincenzo Daniele Buccolieri, operatore socio sanitario
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