Ad ascoltare i lavoratori, capeggiati dal loro rappresentante in Senato Bruno Martina, è stato il rettore Domenico Laforgia, il quale però sostanzialmente non condivide i motivi delle rimostranze e le interpreta come una “battaglia pretestuosa e irrazionale”. Di fronte alla richiesta di maggiori occasioni di contrattazione, convocate ogni3/4 mesi, il rettore ha fatto presente come l’ultima sia stata disertata da parte dei sindacati, non accogliendo quindi il segnale politico che quel gesto intendeva dare. Lo scontro sui contenuti dello Statuto dell’università riguardante specificatamente il personale tecnico amministrativo non ha trovato esito positivo, e le preoccupazioni dei dipendenti restano.
Un’apertura invece si è avuta sul problema della formazione del personale, attuata in modo non uniforme secondo il pensiero dei lavoratori, secondo necessità secondo il rettore, che si è in ogni caso impegnato nel verificare secondo quali criteri l’attivazione dei corsi venga comunicata agli interessati. Anche per quanto riguarda le conseguenze della recente federazione delle università del Sud in un sistema unico, si è aperto uno spiraglio di dialogo, essendo ancora il progetto in fase embrionale e in via di definizione.
Non finisce qui: se le richieste di partecipazione e trasparenza rivendicate non saranno tenute adeguatamente in considerazione, è intenzione dei lavoratori continuare ad opporsi, e già per il 26 Ottobre, giorno di riunione del Consiglio di Amministrazione, sono previste ulteriori iniziative.
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