domenica 24 Novembre, 2024 - 1:23:03

Uova alla Diossina anche in Italia. Fazio: importata minima quantità

ROMA – Doppio filtro e controlli da parte del ministero della salute dei Nas e delle Regioni per la massima sicurezza di alcuni alimenti dopo la contaminazione da diossina annunciata nei giorni scorsi in Germania. In Italia, ha spiegato il ministro Ferruccio Fazio, è stata importata dalla Germania “una quantità di uova limitate ma grazie all’etichettatura è possibile rintracciarle guardando il marchio di produzione e provenienza”. Quanto al latte, Fazio ha detto che è stata inviata una lettera ai produttori italiani che importano latte dalla Germania ricordando di effettuare controlli per la diossina, mentre saranno effettuati test a campione da Nas e Regioni in tutta Italia. Fazio comunque rassicura i consumatori sottolineando che i prodotti italiani latte, carne e uova sono e restano sicuri. Il ministro ha convocato per giovedì a Roma una riunione con i tecnici che avranno preso parte all’incontro di Bruxelles di martedì e mercoledì, e i carabinieri del Nas e le Regioni.

L’obiettivo dell’incontro è la messa a punto delle modalità di controllo a campione. Intanto è stata individuata la causa della contaminazione da diossina nei mangimi animali: l’azienda produceva contemporaneamente olii industriali e acidi grassi recuperati da olii di scarto alimentari da aggiungere ai mangimi. I livelli di diossina nei grassi animali prodotti dalla Harles und Jentzsch, la società al centro dello scandalo, non erano il doppio rispetto alla norma – come si pensava fino a oggi – ma circa 78 volte più alti, secondo quanto ha annunciato il ministero dell’Agricoltura dello Schleswig-Holstein (nord), il Land in cui ha sede l’azienda sotto accusa. Finora, le autorità sanitarie tedesche hanno chiuso temporaneamente 4.709 allevamenti in attesa di accertamenti, tracce di diossina sono state rilevate in altre due regioni e la Harles und Jentzch non solo sapeva della contaminazione dal marzo 2010, ma probabilmente non è neanche registrata. In Germania il numero di regioni colpite – secondo la stampa – è salito da 10 a 12 su 16, mentre in Europa finora il caso ha interessato anche l’Olanda e il Regno Unito, dove sono stati esportati i prodotti contaminati.

Fonte: ANSA.IT

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